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Commissione Teologica Internazionale
Il Cristianesimo e le religioni

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A) Il senso di Dio

107. Nel dialogo interreligioso ognuno dei partecipanti si esprime di fatto secondo un determinato senso di Dio; implicitamente rivolge all'altro la domanda: qual è il tuo Dio? Il cristiano non può ascoltare e comprendere l'altro senza rivolgere a se stesso questa domanda. La teologia cristiana è più che un discorso su Dio: è parlare di Dio con linguaggio umano così come il 'Logos' incarnato lo fa conoscere (cf. Gv 1,18; 17,3). Di qui la necessità di alcuni discernimenti nel dialogo:

108. a) Se si parla della divinità come valore trascendente e assoluto, si tratta di una Realtà impersonale o di un Essere personale?
b) La trascendenza di Dio significa che egli è un mito atemporale, oppure che tale trascendenza è compatibile con l'azione divina verso gli uomini nella storia?
c) Si conosce Dio soltanto con la ragione, oppure si conosce anche per fede, perché si rivela agli uomini?
d) Posto che una "religione" è una certa relazione tra Dio e l'uomo, essa esprime un Dio 'a immagine dell'uomo', oppure implica che l'uomo è 'a immagine di Dio'?
e) Se si ammette, come esigenza della ragione, che Dio è unico, che cosa significa professare che è Uno? Un Dio 'monopersonale' può essere accettato dalla ragione; ma soltanto nella sua autorivelazione in Cristo il mistero di Dio può essere accolto per fede come Uni-Trinità consostanziale e indivisibile. Questo discernimento è fondamentale a motivo delle conseguenze che ne derivano per l'antropologia e la sociologia inerenti a ogni religione.
f) La religione riconosce alla divinità attributi essenziali come l'onnipotenza, l'onniscienza, la bontà, la giustizia. Per comprendere però la coerenza dottrinale di ciascuna religione e per superare le ambiguità di un linguaggio apparentemente comune, bisogna comprendere l'asse attorno al quale si articolano tali nomi divini. Tale discernimento riguarda specialmente il vocabolario biblico, il cui asse è l'alleanza tra Dio e l'uomo, come si è compiuta in Cristo.
g) Si rende necessario un altro discernimento circa il vocabolario specificamente 'teologico', nella misura in cui esso è tributario della cultura di ciascun partecipante al dialogo e della sua filosofia implicita. Occorre pertanto prestare attenzione alla 'peculiarità culturale' delle due parti, anche se condividono entrambe la stessa cultura originaria.
h) Il mondo contemporaneo sembra preoccuparsi, almeno in teoria, dei diritti umani. Alcuni integralismi, anche tra i cristiani, oppongono a essi i 'diritti di Dio': ma, in questa opposizione, di quale Dio si tratta e, in ultima analisi, di quale uomo?




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