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Pontificio Consiglio "COR UNUM"
La fame nel mondo

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  • IV - Il Giubileo dell'Anno 2000: una tappa nella lotta contro la fame
    • Ispirare nuove proposte giubilari
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Ispirare nuove proposte giubilari

59. L'appello di Dio trasmesso dalla sua Chiesa, è chiaramente un appello alla condivisione, alla carità attiva e fattiva, rivolto non solo ai cristiani, ma a tutti gli uomini di buona volontà ed a tutti gli uomini capaci di buona volontà, ovvero a tutti gli uomini, senza eccezione alcuna. La Chiesa si pone in tal modo alla guida di quei movimenti che, avendo a cuore la persona umana in generale e ogni uomo in particolare, promuovono l'amore solidale. Presente ed attiva a fianco di tutti coloro che si adoperano nell'azione umanitaria per rispondere ai bisogni ed ai diritti più fondamentali dei loro fratelli, la Chiesa ricorda costantemente che la "soluzione" della questione sociale necessita della collaborazione di tutte le forze 86.
Ogni persona di buona volontà, in effetti, può percepire i risvolti etici connessi al divenire dell'economia mondiale: combattere la fame e la malnutrizione, contribuire alla sicurezza alimentare e ad uno sviluppo agricolo endogeno dei paesi in via di sviluppo, valorizzarne le loro potenzialità di esportazione, preservare le risorse naturali d'interesse planetario... L'insegnamento sociale della Chiesa vi scorge altrettanti elementi costitutivi del bene comune universale, che le nazioni industrializzate debbono riconoscere e promuovere. Parimenti, questi dovrebbero costituire l'obiettivo essenziale delle organizzazioni economiche internazionali e l'effettiva posta in gioco per la mondializzazione degli scambi. Questo bene comune universale - una volta riconosciuto - dovrebbe ispirare un rafforzamento del quadro giuridico istituzionale e politico che regoli gli scambi commerciali internazionali, e contemporaneamente ispirare nuove proposte giubilari. Ciò richiederà coraggio da parte dei responsabili delle istituzioni sociali, governative, sindacali, tanto difficile è divenuto oggigiorno inserire gli interessi di ciascuno all'interno di una visione coerente del bene comune.
In merito, la Chiesa non ha per sua missione quella di proporre soluzioni tecniche, ma coglie l'occasione di questa preparazione al grande Giubileo per lanciare un vasto appello per proposte e suggerimenti capaci di accelerare lo sradicamento della fame e della malnutrizione.
Fra queste proposte, due sono particolarmente importanti:
a) La costituzione di scorte alimentari di sicurezza - sull'esempio di Giuseppe in Egitto (cf. Gen 41, 35) - che consentano di offrire in caso di crisi momentanea, un'assistenza concreta alle popolazioni colpite da calamità. I meccanismi per la costituzione e la gestione di queste scorte dovrebbero essere concepiti in maniera tale da evitare qualsiasi tentazione burocratica, atta a prestare il fianco a lotte di influenza politica o economica da una parte, o alla corruzione dall'altra, e in grado di evitare una qualsiasi manipolazione diretta o indiretta dei mercati.
b) La promozione di orti familiari, specie in quelle regioni in cui la povertà priva le persone, in particolar modo i capi famiglia ed i loro cari, del pur minimo accesso all'utilizzo della terra come pure all'alimentazione di base, sulla scia di quanto il Papa Leone XIII invocava, per le stesse ragioni, a favore degli operai del XIX secolo: "(l'uomo) giunge a mettere tutto il suo cuore nella terra che lui stesso ha coltivato, che promette, a lui ed ai suoi, non soltanto lo stretto necessario, ma anche una certa agiatezza...." 87.
Nella maggior parte delle aree del mondo, è necessario prevedere ed adottare iniziative atte a fornire ai più poveri la disponibilità di un angolo di terra, le nozioni necessarie e anche un minimo di attrezzi agricoli e strumenti, consentendo in tal modo di compiere passi rilevanti per uscire da situazioni di miseria estrema.
In ultimo, ed in una prospettiva più ampia, si raccoglieranno testimonianze e studi basati sull'esperienza e sull'osservazione in contesti specifici, per tentare di costituire una banca dati che illustri in termini pratici, da tutte le angolazioni, le reali situazioni di "strutture di peccato" e di "strutture di bene comune" 88.





86 Cf. GIOVANNI PAOLO II, Lettera Enciclica 'Centesimus annus' (1991), n. 60, l. c., pp. 865-866.



87 LEONE XIII, Lettera Enciclica 'Rerum novarum' (1891), n. 35.




88 Cor Unum cercherà di favorire la realizzazione di questo progetto.







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