L'amore e la sessualità umana
10. L'uomo è chiamato all'amore e al dono di sé nella sua unità corporeo-spirituale. Femminilità e mascolinità sono doni complementari, per cui la sessualità umana è parte integrante della concreta capacità di amore che Dio ha iscritto nell'uomo e nella donna. "La sessualità è una componente fondamentale della personalità, un suo modo di essere, di manifestarsi, di comunicare con gli altri, di sentire, di esprimere e di vivere l'amore umano"15. Questa capacità di amore come dono di sé ha, pertanto, una sua "incarnazione" nel 'carattere sponsale del corpo', in cui si iscrive la mascolinità e la femminilità della persona. "Il corpo umano, con il suo sesso, e la sua mascolinità e femminilità, visto nel mistero stesso della creazione, è non soltanto sorgente di fecondità e di procreazione, come in tutto l'ordine naturale, ma racchiude fin "dal principio" l'attributo "sponsale", cioè la capacità di esprimere l'amore: quell'amore appunto nel quale l'uomo-persona diventa dono e - mediante questo dono - attua il senso stesso del suo essere ed esistere"16. Ogni forma di amore sarà sempre connotata da questa caratterizzazione maschile e femminile.
11. 'La sessualità umana è, quindi, un Bene': parte da quel dono creato che Dio vide essere "molto buono" quando creò la persona umana a sua immagine e somiglianza, e "uomo e donna li creò" (Gen 1,27). In quanto modalità di rapportarsi e aprirsi agli altri, la sessualità ha come fine intrinseco l'amore, più precisamente l'amore come donazione e accoglienza, come dare e ricevere. La relazione tra un uomo e una donna è essenzialmente una relazione d'amore: "La sessualità, orientata, elevata e integrata dall'amore, acquista vera qualità umana"17. Quando tale amore si attua nel matrimonio, il dono di sé esprime, tramite il corpo, la complementarietà e la totalità del dono; l'amore coniugale diviene, allora, forza che arricchisce e fa crescere le persone e, nello stesso tempo, contribuisce ad alimentare la civiltà dell'amore; quando invece manca il senso e il significato del dono nella sessualità, subentra "una civiltà delle "cose" e non delle "persone"; una civiltà in cui le persone si usano come si usano le cose. Nel contesto della civiltà del godimento, la donna può diventare per l'uomo un oggetto, i figli un ostacolo per i genitori"18.
12. Al centro della coscienza cristiana dei genitori e dei figli va posta questa grande verità e questo fatto fondante: 'il dono di Dio'. Si tratta del dono che Dio ci ha fatto chiamandoci alla vita e ad esistere come uomo o donna in un'esistenza irripetibile e carica di inesauribile possibilità di sviluppo spirituale e morale: "'la vita umana è un dono ricevuto per essere a sua volta donato'"19. "Il dono rivela, per così dire, una particolare caratteristica dell'esistenza personale, anzi della stessa essenza della persona. Quando Dio (Jahvé) dice che "non è bene che l'uomo sia solo" (Gen 2,18), afferma che da "solo" l'uomo non realizza totalmente questa essenza. La realizza soltanto esistendo "con qualcuno" - e ancor più profondamente e più completamente: esistendo "per qualcuno""20. È nell'apertura all'altro e nel dono di sé che si realizza l'amore coniugale nella forma di donazione totale che è propria di questo stato. Ed è sempre nel dono di sé, sostenuto da una speciale grazia, che prende significato la vocazione alla vita consacrata, "modo eminente di dedicarsi più facilmente a Dio solo, con cuore indiviso" 21 per servirlo più pienamente nella Chiesa. In ogni condizione e stato di vita, comunque, questo dono viene reso ancora più mirabile dalla grazia redentrice, per la quale diveniamo "partecipi della natura divina" (2Pt 1,4) e siamo chiamati a vivere insieme la comunione soprannaturale di carità con Dio e con i fratelli. I genitori cristiani, anche nelle situazioni più delicate, non possono dimenticare che, a fondamento di tutta la storia personale e domestica, c'è il dono di Dio.
13. "In quanto spirito incarnato, cioè anima che si esprime nel corpo e corpo informato da uno spirito immortale, l'uomo è chiamato all'amore in questa sua totalità unificata. L'amore abbraccia anche il corpo umano e il corpo è reso partecipe dell'amore spirituale"22. Alla luce della Rivelazione cristiana va letto il significato interpersonale della stessa sessualità: "La sessualità caratterizza l'uomo e la donna non solo sul piano fisico, ma anche su quello psicologico e spirituale, improntando ogni loro espressione. Tale diversità, connessa alla complementarietà dei due sessi, risponde compiutamente al disegno di Dio secondo la vocazione a cui ciascuno è chiamato"23.
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