Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Pontificio Consiglio per la Famiglia
Sessualità umana

IntraText CT - Lettura del testo

  • III - Nell'orizzonte vocazionale
    • 1. La vocazione al matrimonio
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze


1. La vocazione al matrimonio

27. La formazione al vero amore è la miglior preparazione per la vocazione al matrimonio. In famiglia i bambini e i giovani potranno imparare a vivere la sessualità umana con lo spessore e nel contesto di una vita cristiana. I fanciulli e i giovani possono scoprire gradualmente che un saldo matrimonio cristiano non può essere considerato il risultato di convenienze o di mera attrazione sessuale. Per il fatto di essere una vocazione, il matrimonio non può non coinvolgere una scelta ben meditata, il mutuo impegno davanti a Dio, e la costante impetrazione del suo aiuto nella preghiera.


'Chiamati all'amore coniugale'

28. I genitori cristiani, impegnati nel compito di educare i figli all'amore, possono fare riferimento anzitutto alla consapevolezza del loro amore coniugale. Come ricorda l'Enciclica 'Humanae vitae' tale amore "rivela la sua vera natura e nobiltà quando è considerato nella sua sorgente suprema, Dio, che è Amore (cfr. 1Gv 4,8), "il Padre da cui ogni paternità in cielo e in terra, trae il suo nome" (cfr. Ef 3,15). Il matrimonio non è quindi effetto del caso o prodotto dell'evoluzione di inconsce forze naturali: è una sapiente istituzione del Creatore per realizzare nell'umanità il suo disegno d'amore. Per mezzo della reciproca donazione personale, loro propria ed esclusiva, gli sposi tendono alla comunione dei loro esseri in vista di un mutuo perfezionamento personale, per collaborare con Dio alla generazione e all'educazione di nuove vite. Per i battezzati, poi, il matrimonio riveste la dignità di segno sacramentale della grazia, in quanto rappresenta l'unione di Cristo e della Chiesa"47.
La 'Lettera alle famiglie' del Santo Padre rammenta che: "La famiglia è... una comunità di persone, per le quali il modo proprio di esistere e di vivere insieme è la comunione: 'communio personarum'"48; e, richiamandosi all'insegnamento del Concilio Vaticano II, il Santo Padre ricorda che tale comunione comporta: "una certa similitudine tra l'unione delle Persone divine e l'unione dei figli di Dio nella verità e nella carità"49. "Questa formulazione, particolarmente ricca e pregnante, innanzi tutto conferma ciò che decide dell'intima identità di ogni uomo e di ogni donna. Tale identità consiste nella 'capacità di vivere nella verità e nell'amore'; anzi, e ancor più, consiste nel bisogno di verità e di amore quale dimensione costitutiva della vita della persona. Tale bisogno di verità e di amore apre l'uomo sia a Dio che alle creature: lo apre alle altre persone, alla vita "in comunione", in particolare al matrimonio e alla famiglia"50.

29. L'amore coniugale, secondo quanto afferma l'enciclica 'Humanae vitae', ha 'quattro caratteristiche': è amore 'umano' (sensibile e spirituale), è amore 'totale', 'fedele' e 'fecondo'51.
Queste caratteristiche si fondano sul fatto che "l'uomo e la donna nel matrimonio si uniscono tra loro così saldamente da divenire - secondo le parole del Libro della Genesi - "una sola carne" (Gen 2,24). Maschio e femmina per costituzione fisica, i due soggetti umani, pur somaticamente differenti, 'partecipano in modo uguale alla capacità di vivere "nella verità e nell'amore"'. Questa capacità, caratteristica dell'essere umano in quanto persona, ha una dimensione spirituale e corporea insieme... La famiglia che ne scaturisce trae la sua solidità interiore dal patto tra i coniugi, che Cristo ha elevato a sacramento. Essa attinge la propria natura comunitaria, anzi, le sue caratteristiche di "comunione", da quella fondamentale comunione dei coniugi che si prolunga nei figli. "Siete disposti ad accogliere responsabilmente e con amore i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli...?" - domanda il celebrante durante il rito del matrimonio. La risposta degli sposi corrisponde all'intima verità dell'amore che li unisce"52. E con la stessa formula della celebrazione del matrimonio gli sposi si impegnano e promettono di "essere fedeli sempre"53 proprio perché la fedeltà degli sposi scaturisce da questa comunione di persone che si salda nel progetto del Creatore, nell'Amore Trinitario e nel sacramento che esprime l'unione fedele di Cristo con la Chiesa.

30. Il matrimonio cristiano è un 'sacramento' per cui la sessualità viene integrata in un cammino di santità, con un vincolo rinforzato nella sua indissolubile unità: "Il dono del sacramento è nello stesso tempo vocazione e comandamento per gli sposi cristiani, perché rimangano tra loro fedeli per sempre, al di là di ogni prova e difficoltà, in generosa obbedienza alla santa volontà del Signore: "quello che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi""54.


'I genitori affrontano una preoccupazione attuale'

31. Purtroppo oggi, anche nelle società cristiane, i genitori hanno motivo di essere preoccupati circa 'la stabilità dei futuri matrimoni dei figli'. Devono, però, reagire con ottimismo, malgrado l'incremento dei divorzi e la crescente crisi delle famiglie, impegnandosi per dare ai propri figli una profonda formazione cristiana che li renda capaci di superare le varie difficoltà. In concreto, l'amore per la castità, a cui li aiuteranno a formarsi, favorisce il mutuo rispetto fra l'uomo e la donna e fornisce le capacità di compassione, tenerezza, tolleranza, generosità e, soprattutto, di spirito di sacrificio, senza il quale nessun amore regge. I figli arriveranno così al matrimonio con quella saggezza realistica di cui parla san Paolo, secondo il cui insegnamento gli sposi devono continuamente guadagnarsi l'amore l'uno dell'altro e prendendosi reciprocamente cura con mutua pazienza e affetto (cfr. 1Cor 7,3-6; Ef 5,21-23).

32. Mediante questa 'remota formazione alla castità in famiglia', gli adolescenti e i giovani imparano a vivere la sessualità nella dimensione personale, rifiutando qualsiasi separazione della sessualità dall'amore - inteso come donazione di sé - e dell'amore sponsale dalla famiglia.
Il rispetto dei genitori verso la vita e verso il mistero della procreazione eviterà al bambino o al giovane la falsa idea che le due dimensioni dell'atto coniugale, unitiva e procreativa, possano separarsi a proprio arbitrio. La famiglia viene riconosciuta così come parte inseparabile della vocazione al matrimonio.
Un'educazione cristiana alla castità nella famiglia non può sottacere la gravità morale che comporta la separazione della dimensione unitiva e di quella procreativa nell'ambito della vita coniugale, il che si realizza soprattutto nella contraccezione e nella procreazione artificiale: nel primo caso, s'intende ricercare il piacere sessuale intervenendo sull'espressione dell'atto coniugale per evitare il concepimento; nel secondo caso, si ricerca il concepimento sostituendo l'atto coniugale attraverso una tecnica. Ciò è contrario alla verità dell'amore coniugale e alla piena comunione sponsale.
Così la formazione alla castità dei giovani dovrà diventare una preparazione alla paternità e alla maternità responsabili, che "riguardano direttamente il momento in cui l'uomo e la donna, unendosi "in una sola carne", possono diventare genitori. È momento ricco di un valore peculiare sia per il loro rapporto interpersonale che per il loro servizio alla vita: essi possono diventare genitori - padre e madre - comunicando la vita ad un nuovo essere umano. 'Le due dimensioni dell'unione coniugale', quella unitiva e quella procreativa, 'non possono essere separate artificialmente' senza intaccare la verità intima dell'atto coniugale stesso"55.
È necessario anche presentare ai giovani le conseguenze, sempre più gravi, che derivano dalla separazione della sessualità dalla procreazione quando si arriva a praticare la sterilizzazione e l'aborto, o a perseguire la pratica della sessualità dissociata anche dall'amore coniugale, prima e fuori del matrimonio.
Da questo momento educativo che si colloca nel disegno di Dio, nella struttura stessa della sessualità, nella natura intima del matrimonio e della famiglia, dipende gran parte dell'ordine morale e dell'armonia coniugale della famiglia e, perciò, dipende anche il vero bene della società.

33. I genitori che esercitano il proprio diritto e dovere di formare alla castità i figli, possono essere certi di aiutarli nella formazione a loro volta di famiglie stabili e unite anticipando così, nella misura possibile, le gioie del Paradiso: "Come descriverò la felicità del matrimonio che la Chiesa fonda, la reciproca offerta conferma, la benedizione suggella, gli angeli proclamano e Dio stesso ha celebrato?... I due sposi sono come fratelli, servi l'uno dell'altra, senza che si dia separazione fra di loro, né nella carne né nello spirito... In essi Cristo si rallegra e gli invia la sua pace; dove sono due, lì si trova anche lui, e dove c'è lui non può esserci più il male"56.




47 Humanae vitae, n. 8.



48 Lettera alle famiglie Gratissimam sane, n. 7.



49 Gaudium et spes, n. 24.



50 Lettera alle famiglie Gratissimam sane, n. 8.



51 Cfr. Humanae vitae, n. 9.



52 Lettera alle famiglie Gratissimam sane, n. 8.



53 Rituale Romanum, Ordo celebrandi matrimonium, n. 60.



54 Familiaris consortio, n. 20, citando Mt 19,6.



55 Lettera alle famiglie Gratissimam sane, n. 12; cfr. Humanae vitae, n. 12; Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2366.



56 Cfr. Tertulliano, Ad uxorem, II, VIII, 6-8: CCL 1, 393-394; cfr. Familiaris consortio, n. 13.






Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License