Loreto, 2 febbraio 1999
Presentazione di Gesù
Quando recito il Santo Rosario
cerco sempre di immaginare il volto della Madonna e mi vedo davanti un volto
sereno e fiducioso di Mamma: vedo due occhi limpidi come il cielo senza ombra
di nubi, vedo un atteggiamento raggiante e gioioso, vedo due braccia
maternamente aperte e sento il cuore buono e ospitale della Madre.
È un sogno? È una
immaginazione?
No, perché il Vangelo ha
aperto uno squarcio sul santuario interiore di Maria e ci ha svelato le note
stupende della musica della Sua anima immacolata.
Racconta San Luca che, quando
Maria arrivò vicino alla casa di Elisabetta e pronunciò le parole del saluto
(“shalom!”), accadde un fatto straordinario: la gioia di Maria contagiò
miracolosamente il piccolo Giovanni ancora nel grembo della Madre e salì al
cuore di Elisabetta e diventò un grido di ammirazione sulle sue labbra: “Beata
colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore!” (Lc 1, 45).
E Maria, con il candore del
cristallo che non può nascondere la luce, apre la sua anima e rivela il segreto
della Sua incrollabile fiducia:
“L’anima mia canta perenni
lodi al Signore
e il mio cuore gioisce in
Dio mio Salvatore,
perché i Suoi occhi divini
si sono chinati su di me,
piccola serva!
D’ora in poi tutte le
generazioni mi chiameranno beata perché grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il Suo Nome” (Lc
1,46-49).
Come ha fatto Maria a
pronunciare queste parole? Come ha fatto, in una situazione unica e dopo un
viaggio faticoso, come ha fatto Maria a conservare una gioia piena e una
fiducia incrollabile?
Il Vangelo ci risponde
inequivocabilmente: la pace di Maria nasceva dal sì, un sì detto a Dio in
totale libertà e in sincera umiltà e in filiale abbandono.
Aggrappata totalmente a Dio,
Maria poteva ripetere in ogni situazione le parole fiduciose del salmo 18:
“Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia, mia
fortezza, mio liberatore;
mio Dio, mia rupe in cui
trovo riparo;
mio scudo e baluardo, mia
potenze salvezza.
Invoco il Signore, degno di
lode,
e sarò salvato dai miei
nemici.
Stese le mani dall’alto e mi
prese,
mi sollevò dalle grandi
acque,
mi liberò dai nemici
potenti,
da coloro che mi odiavano
ed erano più forti di me.
Mi assalirono nel giorno
della sventura,
ma il signore fu mio
sostegno;
mi portò al largo,
mi liberò perché mi vuole
bene”.
Questo libro, “Il libro
della Fiducia”, uscito dal cuore di Padre Thomas de Saint Laurent, guida
l'anima di chi legge sulla strada della fiducia: è una strada descritta e
raccontata da uno che la conosce perché l'ha percorsa (si sente!); è una strada
nella quale il Canto della Fiducia di Maria è come un dolcissimo sottofondo che
si imprime nella memoria e accende il cuore per far fiorire sulle labbra una
filiale preghiera “Ave, Maria! Madre mia, Fiducia mia!”.
+ Angelo Comastri
Arcivescovo-Delegato
Pontificio di Loreto
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