La misericordia di Nostro
Signore verso i peccatori
La Provvidenza, che nutre l'uccello sul ramo, ha cura
del nostro corpo. Tuttavia, cos'è mai questo misero corpo? Una cosa fragile, un
condannato a morte sorvegliato dai vermi. Nella nostra folle corsa, c'illudiamo
di dirigerci verso i nostri affari o i nostri piaceri; ogni nostro passo ci
avvicina al termine, noi stesso trasciniamo il nostro cadavere fino all'orlo
della tomba.
Se Dio si prende cura in questo modo dei nostri corpi
corruttibili, con quale sollecitudine vigilerà sulle nostre anime immortali?
Egli prepara loro dei tesori di grazia la cui ricchezza oltrepassa la nostra
immaginazione; invia loro degli aiuti sovrabbondanti per la loro santificazione
e salvezza.
Non prenderò qui in considerazione questi mezzi di
santificazione messi a nostra disposizione dalla Fede.
Mi rivolgerò semplicemente alle anime tormentate, che
si incontrano così spesso. Vangelo alla mano, mostrerò loro l'inconsistenza dei
loro timori. Non debbono abbattersi né per la gravità delle loro colpe, né per
la molteplicità delle loro ricadute, né per le loro tentazioni. Al contrario,
più esse avvertono la gravità delle loro miserie, più debbono appoggiarsi a
Dio. Che non perdano la fiducia! Qualunque sia l'orrore del loro stato, per
quanto abbiano vissuto a lungo nel disordine, con gli aiuti della grazia esse
possono convertirsi ed innalzarsi verso un'alta perfezione.
La misericordia di Nostro Signore è infinita: nulla
la disgusta, neppure le colpe che ci sembrano essere le più vergognose e
criminali. Durante la sua vita mortale, il Maestro accoglieva i peccatori con
una bontà tutta divina: non ha mai rifiutato loro il suo perdono.
Spinta dall'ardore del suo pentimento, senza curarsi
delle convenienze mondane, Maria Maddalena entra nella sala del banchetto. Ella
si prosterna ai piedi di Gesù e li inonda delle sue lacrime. Il fariseo Simone
osserva questa scena con occhio ironico; dentro di sé, egli s'indigna. "Se
quest'uomo fosse un Profeta - pensa - saprebbe chi è questa donna e la
scaccerebbe con disprezzo". Ma il Salvatore non la respinge: accetta i
suoi sospiri, le sue lacrime, tutti i segni sensibili della sua umile
contrizione; la purifica delle sue sozzure e la colma di doni soprannaturali. E
il suo Sacro Cuore si riempie di una gioia immensa, mentre lassù, nel Regno del
suo Padre, gli Angeli sobbalzano di giubilo: un'anima era perduta, ed eccola
ritrovata, un'anima era morta, ed eccola restituita alla vera Vita.
Il Maestro non si limita ad accogliere con
mansuetudine i poveri peccatori; giunge fino a prendere la loro difesa.
D'altronde, non è forse questa la sua missione? Non si è costituito come nostro
avocato?1
Un giorno, gli si conduce una sventurata sorpresa
nell'atto stesso della sua colpa. La dura legge di Mosè la condanna
formalmente: la colpevole deve morire col lento supplizio della lapidazione.
Tuttavia, gli scribi ed i farisei attendono impazientemente la sentenza del
Salvatore: se Egli la perdona, i suoi nemici lo accuseranno di disprezzare le
tradizioni d'Israele. Che cosa dunque farà?
Dirà una sola frase, che basterà a confondere i
farisei orgogliosi ed a salvare la peccatrice.
"Colui che tra voi è senza peccato, scagli la
prima pietra"2.
Risposta piena di saggezza e di misericordia.
Udendola, questi uomini arroganti arrossiscono di vergogna. Uno dopo l'altro,
si allontanano confusi; i vecchi se ne vanno per primi.
E Gesù resterà solo con la donna.
"Dove sono i tuoi accusatori? - le chiede -
Nessuno ti ha condannato?".
"Ella rispose: Nessuno, Signore. E Gesù disse
allora: Neppure io ti condannerò. Va, e non peccare più"3.
Se i peccatori non vengono da Lui, il Maestro si
lancia al loro inseguimento: come il padre del figlio prodigo, attende il
ritorno dell'ingrato; come il buon Pastore, va in cerca della pecora smarrita
e, ritrovatala, la carica sulle proprie divine spalle e la riconduce
insanguinata all'ovile. Oh, non lo infastidiscono le sue ferite: come il buon
Samaritano, le medicherà con olio e vino simbolici; verserà sulle sue piaghe il
balsamo della Penitenza e, per fortificarla, la farà bere nel suo Calice
eucaristico.
Anime colpevoli, non temete dunque il Signore: è
specialmente per voi ch'Egli è disceso sulla terra. Non ripetete il grido
disperato di Caino: "La mia colpa è troppo grande perché possa ottenere
perdono"4. Come conoscereste male il Cuore di Gesù!
Gesù ha purificato la Maddalena, ha perdonato il
triplice rinnegamento di san Pietro, ha aperto il Cielo al buon ladrone. In
verità, ve l'assicuro, se Giuda fosse andato a trovarlo dopo il suo crimine,
Nostro Signore l'avrebbe accolto con misericordia.
Come potrebbe dunque non perdonarvi?
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