APPENDICE
DICHIARAZIONE DEL CONCILIO VATICANO II CIRCA LA RIFORMA DEL CALENDARIO
Il sacro Concilio ecumenico Vaticano II,
tenendo nel debito conto il desiderio di molti di veder assegnata la festa di
Pasqua ad una determinata domenica e di adottare un calendario fisso, dopo aver
preso accuratamente in esame le conseguenze che possono derivare dalla
introduzione di un nuovo calendario, dichiara quanto segue:
Il sacro Concilio non ha nulla in contrario a che
la festa di Pasqua venga assegnata ad una determinata domenica nel
calendario gregoriano, purché vi sia l'assenso di coloro che ne sono
interessati, soprattutto i fratelli separati dalla comunione con la Sede
apostolica.
Parimenti il sacro Concilio dichiara di non
opporsi alle iniziative che tendono ad introdurre nella società civile un
calendario perpetuo. Però, tra i vari sistemi allo studio per fissare un
calendario perpetuo e introdurlo nella società civile, la Chiesa si oppone
a quelli soltanto che non conservano e tutelano la settimana di sette
giorni con la domenica, senza aggiunta di giorni fuori della settimana, in
modo che la successione delle settimane resti intatta, a meno che
intervengano gravissime ragioni sulle quali dovrà pronunziarsi la Sede
apostolica.
4 dicembre 1963
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