II. I vescovi e la santa Sede
I vescovi nelle loro diocesi
8. a) Ai vescovi, quali
successori degli apostoli, nelle diocesi loro affidate spetta di per sé la
potestà ordinaria, propria e immediata, che è necessaria per l'esercizio del
loro ministero pastorale, ferma sempre restando in ogni campo la potestà del
romano Pontefice di riservare alcune cause a se stesso o ad altra autorità.
b) Ai singoli vescovi diocesani viene data
facoltà di dispensare in casi particolari da una legge generale della Chiesa i
fedeli sui quali, a norma del diritto, esercitano la loro autorità, ogni
qualvolta ritengano che ciò giovi al loro bene spirituale; a meno che la
suprema autorità della Chiesa non avanzi qualche speciale riserva in proposito.
I dicasteri della curia romana
9. Nell'esercizio della
sua suprema, piena ed immediata potestà sopra tutta la Chiesa, il romano
Pontefice si avvale dei dicasteri della curia romana, che perciò compiono il
loro lavoro nel suo nome e nella sua autorità, a vantaggio delle Chiese e al
servizio dei sacri pastori.
Tuttavia i Padri del santo Concilio
esprimono il desiderio che questi dicasteri, i quali hanno finora reso senza
dubbio un prezioso aiuto al romano Pontefice ed ai pastori della Chiesa,
vengano riorganizzati in modo nuovo e conforme alle necessità dei tempi, dei
paesi e dei riti, specialmente per quanto riguarda il loro numero, il loro
nome, le loro competenze, i loro metodi di lavoro ed il coordinamento delle loro
attività. Come pure desiderano che, in considerazione del ministero pastorale
dei vescovi, sia più esattamente definito l'ufficio dei legati del romano
Pontefice.
10. Poiché questi
dicasteri sono stati costituiti per il bene della Chiesa universale, si esprime
parimenti il desiderio che i loro membri, il loro personale e i loro
consultori, come pure i legati del romano Pontefice, nei limiti del possibile,
siano in più larga misura scelti dalle diverse regioni della Chiesa. Così gli
uffici, ossia gli organi centrali della Chiesa cattolica, presenteranno un
carattere veramente universale.
Viene altresì auspicato che tra i membri dei
dicasteri siano annoverati anche alcuni vescovi, specialmente diocesani, che
possano in modo più compiuto rappresentare al sommo Pontefice la mentalità, i
desideri e le necessità di tutte le Chiese. Da ultimo i Padri conciliari
stimano che sia molto utile che i sacri dicasteri chiedano, più che in passato,
il parere di laici che si distinguano per virtù, dottrina ed esperienza,
affinché anch'essi svolgano nella vita della Chiesa il ruolo che loro conviene.
|