A) Norme generali
L'ordinamento liturgico compete alla
gerarchia
22.
Regolare la sacra liturgia compete unicamente
all'autorità della Chiesa, la quale risiede nella Sede apostolica e, a
norma del diritto, nel vescovo.
In base ai poteri concessi dal diritto, regolare
la liturgia spetta, entro limiti determinati, anche alle competenti
assemblee episcopali territoriali di vario genere legittimamente
costituite.
Di conseguenza assolutamente nessun altro, anche
se sacerdote, osi, di sua iniziativa, aggiungere, togliere o mutare
alcunché in materia liturgica.
Sana tradizione e legittimo progresso
23. Per conservare la sana
tradizione e aprire nondimeno la via ad un legittimo progresso, la revisione
delle singole parti della liturgia deve essere sempre preceduta da un'accurata
investigazione teologica, storica e pastorale. Inoltre devono essere prese in
considerazione sia le leggi generali della struttura e dello spirito della liturgia,
sia l'esperienza derivante dalle più recenti riforme liturgiche e dagli indulti
qua e là concessi. Infine non si introducano innovazioni se non quando lo
richieda una vera e accertata utilità della Chiesa, e con l'avvertenza che le
nuove forme scaturiscano organicamente, in qualche maniera, da quelle già
esistenti. Si evitino anche, per quanto è possibile, notevoli differenze di
riti tra regioni confinanti.
Bibbia e liturgia
24. Nella celebrazione
liturgica la sacra Scrittura ha una importanza estrema. Da essa infatti si
attingono le letture che vengono poi spiegate nell'omelia e i salmi che si
cantano; del suo afflato e del suo spirito sono permeate le preghiere, le
orazioni e i carmi liturgici; da essa infine prendono significato le azioni e i
simboli liturgici. Perciò, per promuovere la riforma, il progresso e
l'adattamento della sacra liturgia, è necessario che venga favorito quel gusto
saporoso e vivo della sacra Scrittura, che è attestato dalla venerabile
tradizione dei riti sia orientali che occidentali.
Revisione dei libri liturgici
25. I libri liturgici
siano riveduti quanto prima, servendosi di persone competenti e consultando
vescovi di diversi paesi del mondo.
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