Sezione 1: La situazione della cultura
nel mondo odierno
54. Nuovi stili di vita
Le condizioni di vita
dell'uomo moderno, sotto l'aspetto sociale e culturale, sono profondamente
cambiate, così che è lecito parlare di una nuova epoca della storia umana '. Di
qui si aprono nuove vie per perfezionare e diffondere più largamente la
cultura. Esse sono state preparate da un grandioso sviluppo delle scienze
naturali e umane, anche sociali, dal progresso delle tecniche, dallo sviluppo e
dall'organizzazione degli strumenti di comunicazione sociale. Perciò la cultura
odierna è caratterizzata da alcune note distintive: le scienze dette «esatte»
affinano al massimo il senso critico; i più recenti studi di psicologia spiegano
in profondità l'attività umana; le scienze storiche spingono fortemente a
considerare le cose sotto l'aspetto della loro mutabilità ed evoluzione; i modi
di vivere ed i costumi diventano sempre più uniformi; l'industrializzazione,
l'urbanesimo e le altre cause che favoriscono la vita collettiva creano nuove
forme di cultura (cultura di massa), da cui nascono nuovi modi di pensare, di
agire, di impiegare il tempo libero; lo sviluppo dei rapporti fra le varie
nazioni e le classi sociali rivela più ampiamente a tutti e a ciascuno i tesori
delle diverse forme di cultura, e così poco a poco si prepara una forma di
cultura umana più universale, la quale tanto più promuove ed esprime l'unità
del genere umano, quanto meglio rispetta le particolarità delle diverse
culture.
55. L'uomo artefice della cultura
Cresce sempre più il
numero degli uomini e delle donne di ogni gruppo o nazione che prendono
coscienza di essere artefici e promotori della cultura della propria comunità.
In tutto il mondo si sviluppa sempre più il senso dell'autonomia e della
responsabilità, cosa che è di somma importanza per la maturità spirituale e
morale dell'umanità. Ciò appare ancor più chiaramente se teniamo presente
l'unificazione del mondo e il compito che ci si impone di costruire un mondo
migliore nella verità e nella giustizia. In tal modo siamo testimoni della
nascita d'un nuovo umanesimo, in cui l'uomo si definisce anzitutto per la sua
responsabilità verso i suoi fratelli e verso la storia.
56. Difficoltà e compiti
In queste condizioni non
stupisce che l'uomo sentendosi responsabile del progresso della cultura, nutra
grandi speranze, ma consideri pure con ansietà le molteplici antinomie esistenti
ch'egli deve risolvere. Che cosa si deve fare affinché gli intensificati
rapporti culturali, che dovrebbero condurre ad un vero e fruttuoso dialogo tra
classi e nazioni diverse, non turbino la vita delle comunità, né sovvertano la
sapienza dei padri, né mettano in pericolo il carattere proprio di ciascun
popolo?
In qual modo promuovere il dinamismo e
l'espansione della nuova cultura senza che si perda la viva fedeltà al
patrimonio della tradizione? Questo problema si pone con particolare urgenza là
dove la cultura, che nasce dal grande sviluppo scientifico e tecnico, si deve
armonizzare con la cultura che, secondo le varie tradizioni, viene alimentata
dagli studi classici.
In qual maniera conciliare una così rapida e
crescente diversificazione delle scienze specializzate, con la necessità di
farne la sintesi e di mantenere nell'uomo le facoltà della contemplazione e
dell'ammirazione che conducono alla sapienza?
Che cosa fare affinché le moltitudini siano
rese partecipi dei beni della cultura, proprio quando la cultura degli
specialisti diviene sempre più alta e complessa?
Come, infine, riconoscere come legittima
l'autonomia che la cultura rivendica a se stessa, senza giungere a un umanesimo
puramente terrestre, anzi avverso alla religione?
In mezzo a queste antinomie, la cultura
umana va oggi sviluppata in modo da perfezionare con giusto ordine la persona
umana nella sua integrità e da aiutare gli uomini nell'esplicazione di quei
compiti, al cui adempimento tutti, ma specialmente i cristiani fraternamente
uniti in seno all'unica famiglia umana, sono chiamati.
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