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Doc. del Concil. Ecum. Vaticano II IntraText CT - Lettura del testo |
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CAPITOLO IV I MISSIONARI La vocazione missionaria Difatti sono insigniti di una vocazione speciale coloro che, forniti di naturale attitudine e capaci per qualità ed ingegno, si sentono pronti a intraprendere l'attività missionaria, siano essi autoctoni o stranieri: sacerdoti, religiosi e laici. Essi, inviati dalla legittima autorità, si portano per spirito di fede e di obbedienza presso coloro che sono lontani da Cristo, riservandosi esclusivamente per quell'opera per la quale, come ministri del Vangelo, sono stati scelti (cfr. At 13,2), « affinché l'offerta dei pagani sia ben accolta e santificata per lo Spirito Santo » (Rm 15,16) . Spiritualità missionaria Annunziando il Vangelo ai pagani, deve far conoscere con fiducia il mistero del Cristo, del quale è ambasciatore: è in suo nome che deve avere il coraggio di parlare come è necessario (cfr. Ef 6,19 ss.; At 4,31), senza arrossire dello scandalo della croce. Seguendo l'esempio del suo Maestro, mite e umile di cuore, deve dimostrare che il suo giogo è soave e il suo peso leggero (cfr. Mt 11,29 ss.). Vivendo autenticamente il Vangelo, con la pazienza, con la longanimità, con la benignità, con la carità sincera (cfr. 2 Cor 6,4 ss.), egli deve rendere testimonianza al suo Signore fino a spargere, se necessario, il suo sangue per lui. Virtù e fortezza egli chiederà a Dio, per riconoscere che nella lunga prova della tribolazione e della povertà profonda risiede l'abbondanza della gioia (cfr. 2 Cor 8,2). E sia ben persuaso che è l'obbedienza la virtù distintiva del ministro di Cristo, il quale appunto con la sua obbedienza riscattò il genere umano. I messaggeri del Vangelo, per non trascurare la grazia che è in loro, devono rinnovarsi di giorno in giorno interamente nel loro spirito (cfr. 1 Tm 4,14; Ef 4,23; 2 Cor 4,16). Gli ordinari ed i superiori da parte loro procurino di riunire in determinati periodi i missionari per rinvigorirli nella speranza della loro vocazione e per aggiornare il ministero apostolico, fondando anche delle case a questo scopo. Formazione spirituale e morale Tali disposizioni interne devono essere diligente mente promosse e coltivate già fin dal tempo della formazione, nonché elevate e nutrite attraverso la vita spirituale. Il missionario, animato da viva fede e da incrollabile speranza, sia uomo di preghiera; sia ardente per spirito di virtù, di amore e di sobrietà (cfr. 2 Tm 1,7); impari ad essere contento delle condizioni in cui si trova (cfr. Fil 4,11); porti sempre la morte di Gesù nel suo cuore con spirito di sacrificio, affinché sia la vita di Gesù ad agire nel cuore di coloro a cui viene mandato (cfr. 2 Cor 4,10 ss.); nel suo zelo per le anime spenda volentieri del suo e spenda anche tutto se stesso per la loro salvezza (cfr. 2 Cor 12,1 ss.), sicché « nell'esercizio quotidiano del suo dovere cresca nell'amore di Dio e del prossimo ». Solo così, unito al Cristo nell'obbedienza alla volontà del Padre, potrà continuare la missione sotto l'autorità gerarchica della Chiesa e collaborare al mistero della salvezza. Formazione dottrinale e apostolica Perciò tutti i missionari--sacerdoti, religiosi, suore e laici--debbono essere singolarmente preparati e formati, secondo la loro condizione, perché siano all'altezza del compito che dovranno svolgere. Fin dall'inizio la loro formazione dottrinale deve essere impostata in modo da non perdere di vista l'universalità della Chiesa e la diversità dei popoli. Ciò vale, sia per le discipline che servono a prepararli direttamente al ministero, sia per le altre scienze che possono loro riuscire utili per una conoscenza generale dei popoli, delle culture e delle religioni, orientata non soltanto verso il passato, ma soprattutto verso il presente. Chiunque infatti sta per recarsi presso un altro popolo, deve stimare molto il patrimonio, le lingue ed i costumi. È dunque indispensabile al futuro missionario attendere agli studi di missionologia, conoscere cioè la dottrina e le norme della Chiesa relative all'attività missionaria, sapere quali strade abbiano seguito nel corso dei secoli i messaggeri del Vangelo, essere al corrente della situazione missionaria attuale e dei metodi che si ritengono al giorno d'oggi più efficaci. Benché questo ciclo integrale di insegnamento debba essere arricchito ed animato da zelo pastorale, bisogna dare tuttavia anche una speciale ed ordinata formazione apostolica, sia con la teoria che con le esercitazioni pratiche. Il maggior numero possibile di religiosi e di suore siano ben istruiti e preparati nell'arte catechistica, onde collaborino sempre più all'apostolato. È necessario che anche coloro, i quali si impegnano solo temporaneamente nell'attività missionaria, acquistino una formazione adeguata alla loro condizione. Tutti questi tipi di formazione poi vanno completati nei paesi nei quali sono inviati, in maniera che i missionari conoscano a fondo la storia, le strutture sociali e le consuetudini dei vari popoli, approfondiscano l'ordine morale, le norme religiose e le idee più profonde che quelli, in base alle loro tradizioni, hanno già intorno a Dio, al mondo e all'uomo. Apprendano le lingue tanto bene da poterle usare con speditezza e proprietà: sarà questo il modo per arrivare più facilmente alla mente ed al cuore di quegli uomini. Siano inoltre debitamente preparati di fronte a necessità pastorali di carattere particolare. Alcuni di essi poi devono ricevere una più accurata preparazione presso gli istituti di missionologia o presso altre facoltà o università, per poter svolgere con maggiore efficacia dei compiti speciali ed aiutare con la loro cultura gli altri missionari nell'esercizio del lavoro missionario, che specialmente ai nostri tempi presenta tante difficoltà ed insieme tante occasioni favorevoli. È inoltre auspicabile che le conferenze episcopali regionali abbiano a disposizione un buon numero di questi esperti, ed utilizzino la loro scienza ed esperienza nelle necessità del loro ministero. Non devono poi mancare gli esperti nell'uso degli strumenti tecnici e della comunicazione sociale, la cui importanza tutti devono apprezzare. Gli istituti missionari Talvolta si assumeranno dei compiti più urgenti in tutto l'ambito di una determinata regione: ad esempio, l'evangelizzazione di certe categorie o di popoli che, per ragioni particolari, non hanno forse ricevuto ancora il messaggio evangelico, o ad esso han fatto finora resistenza. In caso di necessità, essi devono esser pronti a formare e ad aiutare con la loro esperienza coloro che si consacrano all'attività missionaria solo temporaneamente. Per tutte queste ragioni, ed anche perché molti sono ancora i popoli da condurre a Cristo, questi istituti restano assolutamente necessari.
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