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Doc. del Concil. Ecum. Vaticano II IntraText CT - Lettura del testo |
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CONCLUSIONE ED ESORTAZIONE Ma sta di fatto che Dio ha amato tanto il mondo --così come esso oggi si presenta all'amore e al ministero dei presbiteri della Chiesa--da dare per esso il Figlio suo unigenito. Ed effettivamente questo mondo--vincolato certamente a tanti peccati ma nello stesso tempo dotato di risorse non irrilevanti--fornisce alla Chiesa pietre vive che tutte insieme servono a edificare l'abitazione di Dio nello Spirito. E lo stesso Spirito Santo, mentre spinge la Chiesa ad aprire vie nuove per arrivare al mondo, di oggi, suggerisce e incoraggia gli opportuni aggiornamenti e adattamenti del ministero sacerdotale. I presbiteri non devono perdere di vista che nel loro lavoro non sono mai soli, perché hanno come sostegno l'onnipotenza di Dio. Abbiano fede in Cristo che li chiamò a partecipare del suo sacerdozio: e con questa fede si dedichino con tutta l'anima fiduciosamente al loro ministero, nella consapevolezza che Dio è tanto potente da aumentare in essi la carità. E non dimentichino che hanno al loro fianco i propri confratelli nel sacerdozio, anzi, tutti i fedeli del mondo. C'è infatti una cooperazione di tutti i presbiteri per la realizzazione del disegno di salvezza di Dio, che e il mistero di Cristo, ossia il mistero nascosto da secoli in Dio e questo disegno non viene condotto a termine se non a poco a poco, attraverso la collaborazione organica di diversi ministeri che tendono tutti all'edificazione del corpo di Cristo, fin tanto che non venga raggiunta la misura della sua età matura. Tutto ciò, ripetiamo, è nascosto con Cristo in Dio e quindi è con la fede soprattutto che può essere avvertito. Effettivamente, è nella fede che devono camminare le guide del popolo di Dio, seguendo l'esempio del fedele Abramo, il quale per la fede «obbedì all'ordine di dirigersi verso il luogo che avrebbe ricevuto in eredità: e si mosse senza sapere dove sarebbe andato a finire » (Eb 11,8). In verità, l'economia dei misteri di Dio può essere paragonata all'uomo che semina nel campo e di cui dice il Signore: « che dorma o che si alzi, di notte e di giorno, il seme germoglia e cresce senza che lui se ne accorga» (Mc 4,27). Del resto, Gesù ha detto: « Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo » (Gv 16,33); ma con queste parole non ha voluto promettere alla sua Chiesa una perfetta vittoria prima della fine dei tempi. Il sacro Sinodo si rallegra nel vedere che la terra seminata con il seme del Vangelo dà ora molti frutti in diversi luoghi, grazie all'azione dello Spirito del Signore, il quale riempie l'orbe della terra e ha fatto nascere nel cuore di molti sacerdoti e di molti fedeli uno spirito autenticamente missionario. Per tutto ciò il Sinodo ringrazia con il cuore colmo di affetto i presbiteri di tutto il mondo: « A colui poi che, mediante la potenza che opera in noi, può compiere infinitamente di più di tutto ciò che possiamo domandare o pensare, a lui sia la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù» (Ef 3,20-21). 7 dicembre 1965
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