PATRIMONIO
SPIRITUALE DELLE CHIESE ORIENTALI CHE DEV'ESSERE CONSERVATO
Benemerenze delle Chiese orientali
5. La storia, le
tradizioni e molte istituzioni ecclesiastiche chiaramente dimostrano quanto le
Chiese orientali si siano rese benemerite verso tutta la Chiesa. Per questo il
santo Concilio non solo circonda di doverosa stima e di giusta lode questo loro
patrimonio ecclesiastico e spirituale, ma lo considera fermamente quale
patrimonio di tutta la Chiesa. Dichiara quindi solennemente che le Chiese
d'Oriente come quelle di Occidente, hanno il diritto e il dovere di reggersi
secondo le proprie discipline particolari, poiché si raccomandano per veneranda
antichità, si accordano meglio con i costumi dei loro fedeli e sono più adatte
a provvedere al bene delle loro anime.
Non si introducano mutamenti arbitrari
nei riti
6. Tutti gli orientali
sappiano con tutta certezza che possono sempre e devono conservare i loro
legittimi riti e la loro disciplina, e che non si devono introdurre mutazioni,
se non per ragione del proprio organico progresso. Pertanto, tutte queste cose devono
essere con somma fedeltà osservate dagli stessi orientali, i quali devono
acquistarne una conoscenza sempre più profonda e una pratica più perfetta;
qualora, per circostanze di tempo o di persone, fossero indebitamente venuti
meno ad esse, procurino di ritornare alle avite tradizioni. Quelli che per
ragione o di ufficio o di ministero apostolico hanno frequente relazione con le
Chiese orientali o con i loro fedeli, secondo l'importanza dell'ufficio che
occupano siano accuratamente istruiti nella conoscenza e nella pratica dei
riti, della disciplina, della dottrina, della storia e delle caratteristiche
degli orientali, Si raccomanda inoltre caldamente agli istituti religiosi e
alla associazioni di rito latino che prestano la loro opera nelle regioni orientali
o tra i fedeli orientali, che per una maggiore efficacia dell'apostolato,
fondino, per quanto possibile, case o anche province di rito orientale.
|