B. Monarchie protestanti — Repubbliche
cattoliche
Un’obiezione che si potrebbe fare alle nostre tesi consisterebbe
nel dire che, se il movimento repubblicano universale è il frutto dello spirito
protestante, non si comprende come mai nel mondo vi sia attualmente soltanto un
re cattolico e tanti paesi protestanti si mantengano monarchici15.
La spiegazione è semplice. L’Inghilterra, l’Olanda e le nazioni
nordiche, per tutta una serie di ragioni storiche, psicologiche e così via,
hanno molti motivi di attaccamento alla monarchia. Penetrando in esse, la Rivoluzione
non ha potuto evitare che il sentimento monarchico “coagulasse”. Così, la
monarchia continua a sopravvivere ostinatamente in questi paesi, nonostante che
in essi la Rivoluzione stia penetrando sempre più a fondo in altri campi. “Sopravvive”...
ma nella misura in cui il morire a poco a poco si può chiamare sopravvivere.
Infatti la monarchia inglese, ridotta in larghissima misura a una funzione di
rappresentanza, e le altre monarchie protestanti, trasformate a quasi tutti gli
effetti in repubbliche nelle quali la carica suprema è vitalizia ed ereditaria,
stanno soavemente agonizzando e, se le cose continuano così, si estingueranno
senza rumore.
Senza negare l’esistenza di altre cause che contribuiscono a
questa sopravvivenza, vogliamo però mettere in evidenza il fattore — per altro
molto importante — che si situa nell’ambito della nostra esposizione.
Al contrario, nelle nazioni latine, l’amore per una disciplina
esterna e visibile, per un potere pubblico forte e carico di prestigio, è — per
molte ragioni — assai minore.
La Rivoluzione non ha trovato in esse, quindi, un sentimento
monarchico così radicato. Ha abbattuto facilmente i troni. Ma finora non ha
avuto la forza sufficiente per spazzar via la religione.
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