B. Eliminare gli aspetti polemici dell’azione
contro-rivoluzionaria
L’idea di presentare la Contro-Rivoluzione sotto una luce più “simpatica”
e “positiva”, facendo in modo che non attacchi la Rivoluzione, è quanto vi può
essere di più tristemente efficace per impoverire il suo contenuto e il suo
dinamismo46.
Chi agisse secondo questa deplorevole tattica, mostrerebbe la
stessa mancanza di buon senso d’un capo di Stato che, di fronte alle truppe
nemiche che varcano la frontiera, facesse cessare ogni resistenza armata, con l’intenzione
d’accattivarsi la simpatia dell’invasore e in questo modo paralizzarlo. In
realtà egli annullerebbe l’impeto della reazione, senza arrestare il nemico. In
una parola, gli cederebbe la patria...
Questo non vuol dire che il linguaggio del contro-rivoluzionario
non debba essere sfumato secondo le circostanze.
Il divino Maestro, predicando in Giudea, che era sotto l’azione
prossima dei perfidi farisei, usò un linguaggio di fuoco. In Galilea, invece,
dove predominava il popolo semplice e l’influenza dei farisei era minore, il suo
linguaggio aveva un tono più d’insegnamento e meno di polemica.
|