2. COME RAVVIVARE LA NOZIONE DEL BENE E DEL MALE
La nozione del bene e del male si può ravvivare in vari modi, fra
i quali:
* Evitare tutte le formulazioni che abbiano il
sapore di morale laica o interconfessionale, perché il laicismo e l’interconfessionalismo
portano, logicamente, all’amoralismo.
* Mettere in evidenza, nelle occasioni opportune,
che Dio ha il diritto di essere ubbidito e che, quindi, i suoi comandamenti
sono vere leggi, a cui ci conformiamo in spirito di ubbidienza, e non solo
perché ci piacciono.
* Sottolineare che la legge di Dio è
intrinsecamente buona e conforme all’ordine dell’universo, nel quale si
riflette la perfezione del Creatore. Per questa ragione deve essere non solo
ubbidita, ma amata, e il male deve essere non solo evitato ma odiato.
* Diffondere la nozione d’un premio e d’un castigo
post mortem.
* Favorire i costumi sociali e le leggi da cui il
bene sia onorato e il male sia sottoposto a sanzioni pubbliche.
* Favorire i costumi e le leggi che tendano a
evitare le occasioni prossime del peccato e anche quanto, pur avendo soltanto l’apparenza
del male, possa esser nocivo alla moralità pubblica.
* Insistere sugli effetti del peccato originale
nell’uomo e sulla sua fragilità, sulla fecondità della Redenzione di Nostro
Signore Gesù Cristo come pure sulla necessità della grazia, della preghiera e
della vigilanza affinché l’uomo sia perseverante.
* Sfruttare tutte le occasioni per indicare la
missione della Chiesa come maestra della virtù, fonte della grazia e nemica
inconciliabile dell’errore e del peccato.
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