C. Il contro-rivoluzionario esplicito
Tuttavia nessuno negherà esser lecito che determinate persone
assumano come compito specifico lo svolgere negli ambienti cattolici e non cattolici
un apostolato specificamente contro-rivoluzionario. Lo svolgeranno proclamando
l’esistenza della Rivoluzione, descrivendone lo spirito, il metodo, le dottrine
e incitando tutti all’azione contro-rivoluzionaria. Così facendo, queste
persone metteranno le loro attività al servizio d’un apostolato specializzato
tanto naturale e meritorio (e certamente più profondo) quanto quello di coloro
che si specializzano nella lotta contro altri avversari della Chiesa, come lo
spiritismo o il protestantesimo.
Esercitare un’influenza nei più diversi ambienti cattolici e non
cattolici, per esempio allo scopo di mettere in guardia gli spiriti contro i
mali del protestantesimo, è certamente legittimo e necessario a un’azione
antiprotestantica intelligente ed efficace. Una condotta analoga terranno i
cattolici che si dedicano all’apostolato della Contro-Rivoluzione.
I possibili eccessi di questo apostolato — che ne può avere come
ogni altro — non invalidano il principio che abbiamo stabilito. Infatti “abusus
non tollit usum”.
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