1. LA IV RIVOLUZIONE “PROFETIZZATA” DAGLI AUTORI
DELLA III RIVOLUZIONE
Com’è ben noto, né Marx, né la generalità dei suoi più famosi seguaci,
tanto “ortodossi” quanto “eterodossi”, hanno visto nella dittatura del
proletariato la tappa finale del processo rivoluzionario. Secondo loro essa è
soltanto l’aspetto più compiuto e dinamico della Rivoluzione universale. E,
nella mitologia evoluzionista insita nel pensiero di Marx e dei suoi seguaci,
così come l’evoluzione si svolgerà all’infinito con il passare dei secoli, così
anche la Rivoluzione non avrà termine. Dalla I Rivoluzione ne sono già nate
altre due. La terza, a sua volta, ne genererà un’altra. E così via...
È impossibile prevedere, nella prospettiva marxista, come saranno
la ventesima o la cinquantesima Rivoluzione. Però non è impossibile prevedere
come sarà la IV Rivoluzione. Questa previsione l’hanno già fatta gli stessi
marxisti.
Essa dovrà essere il crollo della dittatura del proletariato in
conseguenza d’una nuova crisi, per cui lo Stato ipertrofizzato sarà vittima
della sua stessa ipertrofia; e scomparirà, dando origine a uno stato di cose
scientista e cooperativista, in cui — dicono i comunisti — l’uomo avrà
raggiunto un grado di libertà, d’uguaglianza e di fraternità finora
inimmaginabile.
|