3. DOVERI DEI CONTRO-RIVOLUZIONARI DI FRONTE ALLA
IV RIVOLUZIONE NASCENTE
Quando innumerevoli fatti sono suscettibili d’esser accostati in
modo da suggerire ipotesi come quella della nascita della IV Rivoluzione, cosa
rimane da fare al contro-rivoluzionario?
Nella prospettiva di Rivoluzione e Contro-Rivoluzione deve
anzitutto sottolineare l’importanza preponderante che nel processo generatore
di questa IV Rivoluzione, e nel mondo da essa nato, spetta alla Rivoluzione
nelle tendenze82. E deve prepararsi a lottare non soltanto
con l’intento di mettere in guardia gli uomini contro la preponderanza delle
tendenze — fondamentalmente sovvertitrice del buon ordine umano — che sta
prendendo piede, ma anche servirsi, sempre sul piano delle tendenze, di tutti i
mezzi leciti e ammissibili per combattere la Rivoluzione nelle tendenze. Deve
anche osservare, analizzare, prevedere i nuovi passaggi del processo per
opporre continuamente, il più rapidamente possibile, tutti gli ostacoli alla
massima forma di guerra rivoluzionaria psicologica che è la IV Rivoluzione
nascente.
Se la IV Rivoluzione avrà il tempo di svilupparsi prima che la III
Rivoluzione tenti la sua grande avventura, forse la lotta contro di essa esigerà
l’elaborazione d’un altro capitolo di Rivoluzione e Contro-Rivoluzione e
forse questo capitolo, da solo, dovrà avere una mole pari a quella qui dedicata
alle tre rivoluzioni precedenti.
Infatti è caratteristico dei processi di decadenza complicare
tutto, quasi all’infinito. E per questa ragione ogni tappa della Rivoluzione è
più complessa della precedente e obbliga la Contro-Rivoluzione a sforzi
parallelamente più particolareggiati e complessi.
Con queste prospettive sulla Rivoluzione e sulla
Contro-Rivoluzione, e sul futuro di questo studio di fronte all’una e all’altra,
chiudiamo queste considerazioni.
Incerti, come tutti, sul domani, volgiamo i nostri occhi in atteggiamento
di preghiera fino al trono di Maria, Regina dell’Universo. E ci vengono alle
labbra, accomodate, le parole del salmista al Signore:
“Ad te levavi oculos meos qui habitas in coelis. Ecce
sicut oculi servorum in manibus dominorum suorum. Sicut oculi ancillae in
manibus dominae suae: ita oculi nostri ad Dominam matrem nostram, donec
misereatur nostri”83.
Sì, volgiamo i nostri occhi alla Madonna di Fatima chiedendole al
più presto i grandi perdoni e le grandi vittorie che comporterà l’instaurazione
del suo regno. Anche se, a questo fine, la Chiesa e il genere umano devono
passare attraverso i castighi apocalittici — ma quanto operatori di giustizia,
rigeneratori e misericordiosi! — da Lei previsti nel 1917 alla Cova da Iria.
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