Abbiamo interrotto la parte
finale di Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, edizione brasiliana del 1959
ed edizione italiana del 1972, per aggiornare, nelle pagine precedenti, il
testo originale.
Fatto questo, ci chiediamo se la piccola conclusione del testo
originale del 1959 e delle edizioni posteriori meriti ancora d’essere
conservata o se necessiti, almeno, di qualche modifica. La rileggiamo con cura.
E giungiamo alla convinzione che non v’è nessuna ragione per non mantenerla,
così come non v’è nessuna ragione per mutarla in qualcosa.
Diciamo oggi come dicemmo allora:
In realtà, secondo quanto s’è detto in questo studio, il quadro
dei nostri giorni è chiarissimo per una mentalità salda nella logica dei princìpi
contro-rivoluzionari. Ci troviamo alle estreme mosse di una lotta fra la Chiesa
e la Rivoluzione, che si potrebbe chiamare lotta mortale, se uno dei
contendenti non fosse immortale. Figli della Chiesa, soldati nelle battaglie
della Contro-Rivoluzione, è naturale che, al termine di questo studio, lo
consacriamo filialmente alla Madonna.
Il serpente, il cui capo fu schiacciato dalla Vergine Immacolata, è
il primo, il grande, il perenne rivoluzionario, ispiratore e fautore supremo di
questa Rivoluzione come di quelle che l’hanno preceduta e di quelle che la
seguiranno. Maria è, dunque, la patrona di quanti lottano contro la
Rivoluzione.
La mediazione universale e onnipotente della Madre di Dio è la più
grande ragione di speranza dei contro-rivoluzionari. E a Fatima Ella ha già
dato loro la certezza della vittoria quando annunciò che, anche dopo un’eventuale
irruzione del comunismo nel mondo intero, “infine il mio Cuore Immacolato
trionferà” .
La Vergine accetti, dunque, questo omaggio filiale, tributo d’amore
ed espressione di fiducia assoluta nel suo trionfo.
Non vorremmo considerare concluso questo studio senza un omaggio
di filiale devozione e d’obbidienza illimitata al “dolce Cristo in terra”,
colonna e fondamento infallibile della Verità, Sua Santità Papa Giovanni XXIII.
“Ubi Ecclesia ibi Christus, ubi Petrus ibi Ecclesia”. Al
Santo Padre si rivolge dunque tutto il nostro amore, tutto il nostro
entusiasmo, tutta la nostra devozione. Con questi sentimenti, che ispirano
tutte le pagine di Catolicismo dalla sua fondazione, abbiamo creduto di
dover pubblicare anche questo studio.
Nel nostro cuore non abbiamo il minimo dubbio sulla verità di
ognuna delle tesi che lo compongono. Tuttavia le sottomettiamo senza
restrizioni al giudizio del Vicario di Gesù Cristo, disposti a rinunciare senza
esitazione a qualsiasi di esse, se sallontana, anche lievemente, dall’insegnamento
della santa Chiesa, nostra Madre, Arca della Salvezza e Porta del Cielo.
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