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Plinio Corrêa de Oliveira
Rivoluzione e Contro-Rivoluzione

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  • PARTE I LA RIVOLUZIONE
    • Capitolo VII L’essenza della Rivoluzione
      • 1. LA RIVOLUZIONE PER ECCELLENZA
        • E. La distruzione dell’Ordine per eccellenza
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E. La distruzione dell’Ordine per eccellenza

Infatti, l’ordine di cose che si sta distruggendo è la Cristianità medioevale. Ora, la Cristianità non è stata un ordine qualsiasi, possibile come sarebbero possibili molti altri ordini. È stata la realizzazione, nelle condizioni inerenti ai tempi e ai luoghi, dell’unico vero ordine fra gli uomini, ossia della civiltà cristiana.

Nell’enciclica Immortale Dei, Leone XIII ha descritto in questi termini la Cristianità medioevale:

“Fu già tempo che la filosofia del Vangelo governava gli Stati, quando la forza e la sovrana influenza dello spirito cristiano era entrata bene addentro nelle leggi, nelle istituzioni, nei costumi dei popoli, in tutti gli ordini e ragioni dello Stato; quando la Religione di Gesù Cristo posta solidamente in quell’onorevole grado, che le conveniva, traeva su fiorente all’ombra del favore dei Principi e della dovuta protezione dei magistrati; quando procedevano concordi il Sacerdozio e l’Impero, stretti avventurosamente fra loro per amichevole reciprocanza di servigi. Ordinata in tal guisa la società, recò frutti che più preziosi non si potrebbe pensare, dei quali dura e durerà la memoria, affidata ad innumerevoli monumenti storici, che niuno artifizio di nemici potrà falsare od oscurare”18.

Così, quanto è stato distrutto dal secolo XV a ora, quello la cui distruzione è oggi ormai quasi interamente compiuta, è la disposizione degli uomini e delle cose secondo la dottrina della Chiesa, maestra della Rivelazione e della legge naturale. Questa disposizione è l’Ordine per eccellenza. Ciò che si vuol instaurare è, per diametrum, il suo contrario. Quindi, la Rivoluzione per eccellenza.

Senza dubbio l’attuale Rivoluzione ha avuto precursori e anche prefigurazioni. Ario e Maometto sono stati, per esempio, prefigurazioni di Lutero. Vi sono stati utopisti, in diverse epoche, che hanno sognato giorni molto simili a quelli della Rivoluzione. Vi sono stati, infine, in diverse occasioni, popoli o gruppi umani che hanno tentato di realizzare uno stato di cose analogo alle chimere della Rivoluzione.

Ma tutti questi sogni, tutte queste prefigurazioni sono poco o nulla in confronto alla Rivoluzione, di cui viviamo il processo. Questa, per il suo radicalismo, per la sua universalità, per il suo impeto, è penetrata così a fondo e si sta spingendo così lontano da costituire qualcosa che non ha paragone nella storia e fa sorgere in molti spiriti pensosi la domanda se realmente non siamo giunti ai tempi dell’Anticristo. Infatti sembra che non ne siamo lontani, a giudicare dalle parole del Santo Padre Giovanni XXIII di venerata memoria:

“Vi dice inoltre [Gesù Cristo] che in quest’ora tremenda in cui lo spirito del male adopera ogni mezzo per distruggere il Regno di Dio, debbono essere impegnate tutte le energie per difenderlo, se volete evitare alla vostra città rovine immensamente più grandi di quelle materiali disseminate dal terremoto cinquant’anni or sono. Quanto più arduo sarebbe allora riedificare le anime, una volta che fossero staccate dalla Chiesa e rese schiave delle false ideologie del nostro tempo”19.

 




18 Leone XIII, Enciclica Immortale Dei, dell’1-11-1885, in ASS, vol. XVIII, p. 169.



19 Giovanni XXIII, Radiomessaggio nel 50º anniversario del terremoto di Messina, del 28-12-1958, in Discorsi, Messaggi Colloqui del Santo Padre Giovanni XXIII, vol. I, p. 110.






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