Canto, ottava
1 4, 20| diede, e ne fu ognor più vago.~Ma che giovàr, se non poté
2 4, 43| di me questi il governo,~vago d'ogni mio ben si mostrò
3 7, 16| come idoli suoi, tu fossi vago,~potresti ben, tante n'ho
4 7, 16| di doglia cristallino e vago,~parte narrò di sue fortune,
5 7, 49| ma di più vago sol più dolce vista,~misero!
6 9, 86| tergo il collo mira;~così vago è il pallore, e da' sembianti~
7 10, 19| de l'arti incognite son vago.~
8 12, 64| beve;~e la veste, che d'or vago trapunta~le mammelle stringea
9 13, 4 | adunan le streghe, ed il suo vago~con ciascuna di lor notturno
10 13, 60| a passo lento,~quelle al vago desio forma e descrive~e
11 14, 6 | qual leve sogno od aer vago.~
12 14, 37| rampilli in fonte, o in fiume vago~discorra, o stagni o si
13 14, 70| lascia il capo verdeggiante e vago,~e vi fonda un palagio appresso
14 15, 25| egli prescrisse,~di veder vago e di saper, Ulisse.~
15 15, 57| andrem fin dove il fiume vago~si spande in maggior letto
16 15, 61| molli avori involse.~Oh che vago spettacolo è lor tolto!~
17 15, 61| è lor tolto!~ma non men vago fu chi loro il tolse.~Così
18 16, 7 | due guerrier, poi che dal vago obietto~rivolser gli occhi,
19 16, 17| vedere,~vede pur certo il vago e la diletta,~ch'egli è
20 16, 22| che sdegni me, com'egli è vago~mirar tu almen potessi il
21 16, 23| e che ripresse~con ordin vago i lor lascivi errori,~torse
22 16, 24| Né 'l superbo pavon sì vago in mostra~spiega la pompa
23 17, 35| visitar s'invia~vario e vago la piuma, e ricco e bello~
24 19, 69| disparte.~Non lascia il desir vago a freno sciolto,~ma gira
25 20, 95| difesa aver la spada e 'l vago. -~
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