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Paulus PP. VI Ecclesiam suam IntraText CT - Lettura del testo |
Dal Concilio di Trento alle Encicliche dei tempi nostri
31. È noto inoltre come la Chiesa, in questi ultimi tempi, abbia intrapreso, per opera di insigni studiosi, di anime grandi e pensose, di scuole teologiche qualificate, di movimenti pastorali e missionari, di esperienze religiose notevoli, e soprattutto di insegnamenti pontifici memorabili, a meglio studiare se stessa.
32. Troppo lungo sarebbe anche il solo accennare all’abbondanza della letteratura teologica avente per oggetto la Chiesa e sgorgata dal suo seno nel secolo scorso e nel nostro; come troppo lungo parimente sarebbe richiamare i documenti che l’Episcopato cattolico e questa Sede Apostolica hanno emanato su tema di tanta ampiezza e di tanta importanza. Da quando il Concilio di Trento cercò di riparare le conseguenze della crisi che scisse dalla Chiesa molte sue membra nel secolo decimosesto, la dottrina sulla Chiesa stessa ebbe grandi cultori e di conseguenza grandi sviluppi. A Noi basta qui riferirci agli insegnamenti del Concilio Ecumenico Vaticano I in tale campo per comprendere come il tema dello studio su la Chiesa obbliga l’attenzione sia dei Pastori e dei Maestri, sia dei fedeli e dei cristiani tutti a fermarsi su di esso come a stazione obbligata nel cammino verso Cristo e tutta la sua opera; tanto che, come già fu detto, il Concilio Ecumenico Vaticano II altro non è che una continuazione ed un complemento del primo, precisamente per l’impegno che ad esso viene di riprendere l’esame e la definizione della dottrina sulla Chiesa. E se di più non diciamo per amore di brevità, parlando a chi ben conosce questa materia della catechesi e della spiritualità oggi diffuse nella santa Chiesa, due documenti Noi non possiamo omettere dall’onorare di particolare memoria; vogliamo dire l’Enciclica Satis cognitum di Papa Leone XIII e l’Enciclica Mystici Corporis di Papa Pio XII, documenti che ci offrono ampia e lucida dottrina sulla divina istituzione, per la quale Cristo continua nel mondo la sua opera di salvezza, e su cui vene ora il Nostro discorso. Basti ricordare le parole, con le quali si apre il secondo di tali documenti pontifici, diventato, si può dire, testo assai autorevole circa la teologia su la Chiesa e molto fecondo di spirituali meditazioni sopra tale opera della divina misericordia che tutti ci riguarda. Giovi infatti ricordare le parole magistrali di tanto Nostro Predecessore:
"La dottrina sul Corpo Mistico di Cristo che è la Chiesa, dottrina attinta originariamente al labbro stesso del Redentore e che pone nella vera luce il gran bene (mai abbastanza esaltato) della nostra strettissima unione con sì eccelso Capo, è tale senza dubbio che, per la sua eccellenza e dignità, invita tutti gli uomini mossi dal divino Spirito, a studiarla e, illuminando la loro mente, fortemente li spinge a quelle opere salutari che corrispondono ai suoi precetti".