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Paulus PP. VI
Sacerdotalis caelibatus

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LE OBIEZIONI CONTRO IL CELIBATO SACERDOTALE

Il celibato e il Nuovo Testamento

5. Si può dire che non mai come oggi il tema del celibato ecclesiastico sia stato scrutato con maggiore acutezza e sotto ogni aspetto, sul piano dottrinale, storico, sociologico, psicologico e pastorale, e spesso con intenzioni fondamentalmente rette, anche se le parole possono averle talvolta tradite.

Guardiamo onestamente le principali obiezioni alla legge del celibato ecclesiastico abbinato al sacerdozio.

La prima, sembra provenire dalla fonte più autorevole: il Nuovo Testamento, nel quale è conservata la dottrina di Cristo e degli Apostoli, non esige il celibato dei ministri sacri, ma lo propone piuttosto come libera obbedienza ad una speciale vocazione o ad uno speciale carisma (cf Mt 19,11-12). Gesù stesso non ha posto questa pregiudiziale nella scelta dei Dodici, come anche gli Apostoli per coloro i quali venivano preposti alle prime comunità cristiane (cf 1 Tm 9,2-5; Tt 1,5-6).




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