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Paulus PP. VI
Ecclesiam suam

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La vigilanza dei fedeli seguaci del Signore

21. Noi vorremmo che questa riflessione sull’origine e sulla natura del rapporto nuovo e vitale, che la religione di Cristo instaura fra Dio e l’uomo, assumesse il senso d’un atto di docilità alla parola del divino Maestro ai suoi uditori, e specialmente ai suoi discepoli, tra i quali noi stessi ancor oggi a buon diritto amiamo considerarci. Fra tante, sceglieremo una delle più gravi e ripetute raccomandazioni fatta loro da Nostro Signore e ancor oggi valida per chiunque ami essergli fedele seguace, quella della vigilanza.

22. Vero è che questo monito del nostro Maestro si riferisce principalmente all’avvertenza dei destini ultimi dell’uomo, prossimi o lontani che siano nel tempo. Ma proprio perché tale vigilanza dev’essere sempre presente e operante nella coscienza del servo fedele, essa ne determina la condotta morale, quella pratica e presente, che deve caratterizzare il cristiano nel mondo. Il richiamo alla vigilanza è intimato dal Signore anche in ordine a fatti prossimi e vicini, ai pericoli cioè e alle tentazioni che possono far decadere o deviare la condotta dell’uomo. Così è facile scoprire nel Vangelo un continuo invito alla rettitudine del pensiero e dell’azione: non forse ad essa si riferiva la predicazione del Precursore, con cui si apre la scena pubblica del Vangelo? e Gesù Cristo stesso non ha invitato ad accogliere interiormente il regno di Dio? non è tutta la sua pedagogia un’esortazione, un’iniziazione all’interiorità? La coscienza psicologica e la coscienza morale sono da Cristo chiamate a simultanea pienezza, quasi a condizione per ricevere, come finalmente all’uomo si conviene, i doni divini della verità e della grazia. E la coscienza del discepolo diventerà poi memoria di quanto Gesù aveva insegnato e di quanto intorno a Lui era avvenuto, e si svilupperà e si preciserà nella comprensione di chi Lui era e di che cosa Egli era stato maestro e autore.

23. La nascita della Chiesa e l’accensione della sua coscienza profetica sono i due fatti caratteristici e coincidenti della Pentecoste, e insieme progrediranno: la Chiesa nella sua organizzazione e nel suo sviluppo gerarchico e comunitario; la coscienza della propria vocazione, della propria misteriosa natura, della propria dottrina, della propria missione accompagnerà gradualmente tale sviluppo, secondo il voto di San Paolo: E per questo prego: che la vostra carità più e più ancora abbondi in conoscenza e pienezza di discernimento.




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