Con la vita interiore, l’apostolo irradia la
carità
Ogni anima sollecita della propria
santificazione mira soprattutto al possesso della carità. Lo scopo dell’uomo
interiore è la compenetrazione tra Gesù e l’anima, è il «rimane in me e io in
lui».
Tutti i predicatori più esperti sono d’accordo
nell’ammetterlo: in un ritiro o in una missione, sebbene le prediche iniziali
sulla morte, sul giudizio e sull’inferno siano sempre indispensabili e
salutari, la predica sull’amore di Gesù Cristo produce ordinariamente una più
salutare impressione; se poi essa viene pronunciata da un vero apostolo che
sappia comunicare all’uditorio i sentimenti che l’animano, assicura il successo
e produce le conversioni.
Che si tratti di sottrarre un’anima al peccato
mortale o di portarla dal fervore alla perfezione, l’amore di Gesù è sempre la
leva impareggiabile. Il cristiano immerso nel fango, ma capace d’intuire nel
suo simile un amore ardente, acceso per le realtà invisibili, e d’altra parte
capace di ammettere la delusione e la vuotezza degli amori terreni, incomincia
a provare il disgusto del peccato. Egli ha compreso qualcosa di Dio, qualcosa
dell’immenso amore di Gesù per la sua creatura, ha sentito come un sussulto
della grazia latente del suo battesimo e della sua prima Comunione. Gesù vivo
si è mostrato a lui, perché le tenerezze del suo cuore sono traspirate nel
volto e nella voce del suo ministro. Egli ha intravisto un ben altro amore, un
amore nobile, puro, ardente, e ha detto a se stesso: «In questo mondo è dunque
possibile amare con un amore superiore a quello delle creature».
Basterà solo qualche altra più intima
manifestazione del Dio-Amore per mezzo del suo araldo, e l’anima uscirà
dall’abbiezione in cui era impantanata e non si spaventerà più dei sacrifici necessari
per conquistare il tesoro dell’amore divino, fino allora rimastole quasi
sconosciuto.
Anche senza bisogno di sviluppare ulteriormente
questa prospettiva, s’intuisce quali aumenti d’amore e perciò quali progressi
il vero pastore può assicurare alle anime già uscite dal peccato oppure già
fervorose. Anche se non sono rivestiti del carattere sacerdotale, questi uomini
di azione faranno nascere intorno a loro, con quest’ardente carità, la più
eccellente delle virtù teologali.
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