3. Spirito
liturgico
Questa vita liturgica, o Gesù, presuppone una
speciale attrattiva per tutto ciò che ha relazione con il culto.
Questa attrattiva, ad alcuni Voi la date
gratuitamente. Altri invece sono meno privilegiati; ma se ve la domandano
aiutandosi con lo studio e la riflessione, l’otterranno.
La meditazione, che io farò più tardi sui
vantaggi della vita liturgica, accrescerà in me la sete di acquistarla a
qualunque costo. Mi fermo ora a considerare i caratteri che distinguono questa
vita e le danno un posto importante nella spiritualità.
Unirsi anche da lontano al vostro Sacrificio,
con la Chiesa, mediante il pensiero e l’intenzione; fondere la propria
preghiera con la preghiera ufficiale e continua della vostra Chiesa, è cosa ben
grande, o Gesù! Il cuore del semplice battezzato vola in tal modo più
sicuramente verso Dio, perché portato dalle vostre lodi, adorazioni e azioni di
grazie, dalle vostre riparazioni e domande16.
Secondo le parole di san Pio X, prendere parte
attiva e cooperare ai sacri Misteri e alla preghiera pubblica e solenne, con
una assistenza pia ed illuminata, con la brama di trar profitto dalle feste e
dalle cerimonie, o meglio ancora col servire la Messa rispondendo alle sue
preghiere, oppure prestando il proprio concorso alla recita o al canto degli
uffici, è infatti il mezzo per entrare in comunicazione più diretta col
pensiero della nostra Chiesa, e per attingere il vero spirito cristiano alla
sua sorgente principale ed insostituibile17.
Quale nobile missione, o Santa Chiesa, in virtù
dell’ordinazione sacerdotale o della professione religiosa, in unione con gli
Angeli e i Beati, in qualità di vostro titolato ambasciatore, presentarsi ogni
giorno davanti al trono di Dio per esprimere la preghiera ufficiale!
Ma quale dignità incomparabilmente più sublime
ancora e al di sopra di ogni espressione, allorché, qual ministro consacrato,
io divengo un altro Voi stesso, o mio divino Redentore, amministrando i
Sacramenti e specialmente celebrando il santo Sacrificio!
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