2. La presenza
di Dio, fondamento della custodia del cuore
O Ss.ma Trinità, se sono in stato di grazia,
come spero, Voi abitate nel mio cuore con tutta la vostra gloria, con tutte le
vostre infinite perfezioni, come abitate nel Cielo, benché nascosta sotto il
velo della fede.
Non c’è istante in cui non tenete l’occhio su di
me per scrutare le mie azioni. La vostra giustizia e la vostra misericordia
operano continuamente in me. In risposta alle mie infedeltà, talvolta mi
ritirate le vostre grazie elette o cessate di disporre maternamente degli
avvenimenti che dovrebbero tornare a mio vantaggio, talvolta mi colmate di
nuovi benefici per richiamarmi a Voi.
Se la vostra abitazione in me fosse la cosa più
importante e la più degna di considerazione ai miei occhi, starei io così
spesso e per tanto tempo senza pensarci? Non è forse dalla mancanza
d’attenzione a questo fatto fondamentale della mia esistenza, che provengono
gli insuccessi che fino ad ora sono seguiti ai miei tentativi di custodia del
cuore?
Le giaculatorie, succedendosi regolarmente lungo
la giornata, avrebbero dovuto ricordarmi questa amorosissima abitazione di Dio
in me. Ti sei finora impegnata abbastanza, anima mia, nel ripetere qualche
giaculatoria, almeno una volta ogni ora? Hai approfittato abbastanza della tua
quotidiana meditazione e della tua vita liturgica, per rientrare di tanto in
tanto, anche solo per alcuni istanti, nel santuario intimo del tuo cuore,
adorandovi la Bellezza infinita, l’Immensità, l’Onnipotenza, la Santità, la
Vita, l’Amore, insomma il Bene supremo e perfetto che si degna di abitarvi e
che è il tuo Principio e il tuo Fine?
E le comunioni spirituali? Che posto occupano
nella mia giornata? Eppure esse sono in ogni momento a mia disposizione, non
solo per ricordarmi la presenza della Ss.ma Trinità, ma anche per accrescere
questa inabitazione divina con una nuova infusione del Sangue redentore nella
mia anima!
In che conto ho tenuto finora questi tesori
posti sulla mia via? Mi sarebbe bastato chinarmi per raccogliere questi
diamanti e ornarmene la corona. Come sono lontano da quelle anime che, pur
continuando i loro lavori o le loro conversazioni, ritornano al loro Ospite
divino migliaia di volte al giorno! Avendo preso questa abitudine, il loro
cuore è inchiodato là dove sta il loro tesoro.
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