1. Ne ha bisogno
per la vita interiore personale
L’apostolo non è sufficientemente devoto verso
sua Madre, se la sua fiducia in Lei è priva di entusiasmo e se il culto che Le
rende è quasi solo esteriore. Come suo Figlio, la Vergine «intuetur cor»,
guarda solamente ai nostri cuori, e non ci considera come suoi veri figli se
non a misura del vigore con cui il nostro amore corrisponde al suo.
Cuore fermamente convinto delle grandezze, dei privilegi
e delle missioni di Colei che è ad un tempo Madre di Dio e Madre degli uomini;
Cuore penetrato da questa verità per cui la
lotta contro i difetti, l’acquisto delle virtù, il regno di Gesù Cristo nelle
anime e perciò la sicurezza della salvezza e della santificazione, sono in
proporzione del grado di devozione verso Maria66;
Cuore dominato dal pensiero che nella vita
interiore tutto diventa più facile, più sicuro, più soave e più rapido, quando
si agisce con Maria67;
Cuore traboccante di filiale fiducia, qualunque
cosa avvenga, verso Colei di cui conosce per esperienza le delicatezze, le
premure, le tenerezze, le misericordie e le generosità68;
Cuore sempre più infiammato di amore verso Colei
ch’esso non separa da nessuna delle sue gioie, che unisce a tutte le sue pene e
per la quale passano tutti i suoi affetti.
Tutti questi sentimenti riflettono bene il cuore
di San Bernardo, modello dell’uomo di azione. A tutti sono note le parole che
sgorgarono dall’anima del santo Abate quando, spiegando ai suoi monaci il passo
evangelico «Missus est», esclamava:
«O tu che, in mezzo al flusso e riflusso di
questo mondo, ti accorgi che, invece di camminare sulla solida terra, vai
navigando in mezzo alle burrasche: se non vuoi morire nella tempesta, tieni
l’occhio fisso su questa stella. Se infuriano i venti delle tentazioni, se urti
contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria. Se sei
scosso dai marosi della superbia, dell’ambizione, della maldicenza, della gelosia,
guarda la stella, invoca Maria. Se la collera o l’avarizia o la cupidigia
assalgono la fragile imbarcazione dell’anima tua, eleva gli occhi a Maria. Se,
accasciato dall’enormità delle tue mancanze, confuso per le immonde piaghe
della tua coscienza, spaventato dall’orrore del Giudizio, ti senti assalito
dalla tristezza e dalla disperazione, pensa a Maria. Maria non sia mai lontana
dal tuo labbro, mai lontana dal tuo cuore; e per ottenere il suffragio delle
sue preghiere non dimenticare mai l’esempio della sua vita. Se la segui non ti
perdi; se la preghi non disperi; se la contempli non cadi in errore; col suo
appoggio non cadi; sotto la sua protezione non temi; con la sua guida non ti
stanchi; se Ella ti è propizia raggiungerai il porto».
Essendo costretto a limitarmi, ma volendo
offrire ai miei confratelli nell’apostolato una sorta di riassunto dei consigli
di San Bernardo per arrivare ad essere veri figli di Maria, credo di non poter
fare di meglio che invitarli fraternamente a leggere con attenzione quel così
solido e prezioso scritto: «La vie spirituelle à l’école du Bienheureux
Grignion de Montfort», scritto dal padre Lhoumeau69.
Assieme alle opere di sant’Alfonso, i commentari
del padre Desurmont, gli scritti del padre Faber e del padre Giraud di la
Salette, nessun altro libro meglio di questo del padre Lhoumeau rieccheggia gli
scritti di san Bernardo, del resto citati ad ogni passo. Solida base teologica,
unzione, carattere pratico, nulla manca per ottenere il risultato che
perseguiva incessantemente l’abate di Chiaravalle: plasmare cioè il cuore dei
suoi figli a immagine del suo e dare a loro l’antica caratteristica degli
autori cistercensi: il bisogno del ricorso abituale a Maria e la vita d’unione
con Lei.
Termino con la parola consolante che la illustre
cistercense santa Geltrude, chiamata dal Guéranger «Geltrude la Grande», udì
dalle labbra della Ss.ma Vergine: «Il mio amatissimo Gesù non va chiamato mio
Figlio unigenito bensì mio Primogenito. Lo concepii per primo nel mio seno, ma
dopo di lui, o meglio per mezzo di lui, ho concepito tutti voi perché diveniate
suoi fratelli e miei figli, adottandovi nelle viscere della mia materna
carità». Nelle opere di questa santa patrona delle Trappiste, tutto riflette lo
spirito del padre san Bernardo, riguardo alla vita di unione con Maria.
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