L’anima di ogni apostolato
Ex quo omnia, per quem omnia,
in quo omnia.
O Dio infinitamente grande e buono, ammirabili e
stupefacenti sono le verità che la fede ci rivela sulla vostra vita intima.
Voi, o Padre Santo, vi contemplate eternamente
nella vostra immagine perfetta, il Verbo; il vostro Verbo trasalisce rapito
dalla vostra bellezza, e dalla vostra estasi comune scaturisce un incendio di
amore, lo Spirito Santo.
Soltanto Voi, o Trinità adorabile, siete la vita
interiore perfetta, sovrabbondante, infinita.
Bontà senza limiti, volete diffondere al di
fuori la vostra vita intima. Voi parlate e le vostre opere si slanciano dal
nulla per manifestare le vostre perfezioni e cantare la vostra gloria.
Un abisso vi separa dalla polvere animata dal
vostro soffio, ma il vostro Spirito d’amore vuole colmarlo; così Egli potrà
soddisfare al suo immenso bisogno di amare e di donarsi.
Nel vostro stesso seno dunque Egli decreta la
nostra divinizzazione. Questo fango plasmato dalle vostre mani potrà, o
prodigio!, essere deificato e partecipare alla vostra eterna felicità.
Il vostro Verbo si offre per compiere
quest’opera; Egli si fa uomo perché noi diventiamo dei4.
Tuttavia, o Verbo, Voi non avete abbandonato il
seno del vostro Padre. Là sussiste la vostra vita essenziale ed è da questa
Sorgente che procederanno le meraviglie del vostro apostolato.
O Gesù, Emmanuele, Voi affidate agli Apostoli il
vostro Vangelo, la vostra croce, la vostra Eucarestia e consegnate a loro la
missione di andare a generare al Padre Vostro figli di adozione.
Poi risalite al Padre vostro.
E’ a Voi, o Spirito Divino, che incombe ormai la
cura di santificare e governare il Corpo mistico dell’Uomo-Dio5.
Ma per far discendere la vita divina dal Capo
alle membra, vi degnate di scegliere dei cooperatori alla vostra opera.
Infiammati dal fuoco della Pentecoste, essi andranno ovunque a seminare nelle
intelligenze il Verbo che illumina e nei cuori la grazia che infiamma,
comunicando così agli uomini quella Vita divina di cui Voi siete la pienezza.
O Fuoco divino, accendete in tutti quelli che
partecipano al vostro apostolato gli ardori che trasformarono quei beati
ritirati nel Cenacolo. Allora essi non saranno più soltanto predicatori del
dogma e della morale, ma anche «trasfusori» viventi del Sangue divino nelle
anime.
O Spirito di luce, scolpite a caratteri
indelebili nelle loro intelligenze questa verità: il loro apostolato non sarà
efficace se non nella misura con cui vivranno essi stessi di questa vita
soprannaturale, intima, di cui Voi siete il supremo Principio e Gesù Cristo la
Sorgente.
O Carità infinita, eccitate nella loro volontà
una sete ardente della vita interiore; penetrate i loro cuori con i vostri
soavi e potenti effluvi, e fate loro sentire che anche quaggiù non si dà vera
felicità se non in questa vita, imitazione e partecipazione della vostra e di
quella del Cuore di Gesù nel seno del Padre di tutte le misericordie e di tutte
le tenerezze.
O Maria Immacolata, Regina degli Apostoli,
degnatevi di benedire queste modeste pagine. A tutti quelli che le leggeranno,
ottenete di ben comprendere che, se piace a Dio di servirsi della loro attività
come strumento ordinario della sua Provvidenza per diffondere i suoi beni
celesti nelle anime, per ottenere qualche risultato tale attività dovrà partecipare
in qualche modo alla natura dell’atto divino, quale Voi lo contemplavate nel
seno di Dio quando, nel vostro seno verginale, si incarnò Colui al quale
dobbiamo di potervi chiamare nostra Madre.
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