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Dom Jean-Baptiste Gustave Chautard
Anima di ogni Apostolato

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  • III. Base, scopo e mezzi di un’opera devono essere impregnati di vita interiore
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III. Base, scopo e mezzi di un’opera devono essere impregnati di vita interiore

Intendiamo parlare di un’opera degna di questo nome, perché ai nostri giorni alcune non meritano affatto tale titolo. Pur essendo organizzate con le apparenze della pietà, tali imprese in realtà mirano solo a procurare ai loro fondatori, con gli applausi del pubblico, la rinomanza di un’abilità non comune, e per la loro riuscita sarebbero adoperati tutti i mezzi, anche i meno giustificabili, se necessario.

Altre opere invece meritano maggiore stima. Certo, queste vogliono davvero realizzare il bene, e i loro fini e mezzi sono ineccepibili. Tuttavia, poiché gli organizzatori avevano una fede vacillante nella potenza d’azione della vita soprannaturale sulle anime, nonostante mille sforzi, i risultati sono stati nulli o quasi.

Per meglio precisare quel che dev’essere una istituzione, sarà opportuno che io lasci la parola ad un uomo che ha illustrato un’intera regione col suo apostolato, e ricordare la lezione ricevuta da lui agli inizi del mio ministero sacerdotale.

Volevo istituire un Oratorio per giovani. Dopo aver visitato i circoli cattolici di Parigi e di qualche altra città francese, come le opere di Val-des-Bois ecc., mi recai a Marsiglia per studiare più da vicino le opere per la gioventù istituite dal santo sacerdote Allemand, governate dal venerato canonico Timon-David. Mi piace ricordare con quanta commozione il mio cuore di giovane sacerdote raccolse le parole di quest’ultimo.

«Banda, teatro, proiezioni, cinema, eccetera... io non disprezzo tutte queste cose. Anzi, in principio credevo anch’io che fossero indispensabili; invece sono solamente stampelle che si usano in mancanza di meglio. Ma ora, più vado avanti, più il fine ed i mezzi si soprannaturalizzano, poiché vedo sempre più chiaramente che ogni opera fondata sull’elemento umano è destinata a perire e che soltanto l’opera che mira a portare a Dio gli uomini mediante la vita interiore è benedetta dalla Provvidenza.

«Gli strumenti musicali sono da molto tempo relegati nel solaio, il teatro è divenuto inutile e tuttavia l’opera prospera più che mai. Perché? Perché i miei sacerdoti ed io, grazie a Dio, vediamo ben più giusto che al principio, e la nostra fede nell’azione di Gesù Cristo e della grazia si è centuplicata.

«Credetemi: non esitate a mirare il più in alto possibile e sarete stupito dei risultati. Mi spiego. Non abbiate soltanto come ideale di offrire ai giovani la scelta di onesti divertimenti che li distolgano dai piaceri proibiti e dalle relazioni pericolose, né di dar loro una mera verniciatura di cristianesimo mediante una meccanica assistenza alla Messa o con una rara e appena passabile ricezione dei Sacramenti.

«Duc in altum! Abbiate innanzitutto la nobile ambizione di ottenere, a qualunque costo, che un certo numero di giovani prendano l’energica risoluzione di vivere da ferventi cristiani, vale a dire con la pratica della meditazione mattutina, con l’abitudine della Messa quotidiana (se è possibile), con una breve lettura spirituale e, naturalmente, con frequenti e fruttuose Comunioni. Mettete tutte le vostre cure per infondere in questo gregge scelto un grande amore per Gesù Cristo, lo spirito di preghiera, d’abnegazione, di vigilanza su di sé, insomma solide virtù; sviluppate nelle loro anime, con non minor cura, la fame dell’Eucaristia. Poi eccitate, a poco a poco, questi giovani all’apostolato fra i loro compagni. Fatene degli apostoli franchi, zelanti, buoni, ardenti e virili, senza devozioni grette ma pieni di tatto, che non cadano nella slealtà di spiare i compagni, sia pur col pretesto dello zelo. In meno di due anni, mi direte se c’è ancora bisogno della banda o del teatro per ottenere una pesca copiosa».

«Comprendo. – osservai – Questa minoranza dev’essere il fermento, ma che cosa si dovrà fare per gli altri che non possono essere elevati a questo livello? Per la massa, per i giovani di tutte le età ed anche per gli sposati che faranno parte del circolo progettato, che si dovrà fare?»

«Bisogna dare a costoro – rispose – una fede robusta mediante conferenze seriamente preparate, che occupino la maggior parte delle loro serate invernali. I vostri cristiani ne usciranno sufficientemente armati, non solo per ribattere vittoriosamente ai loro colleghi di ufficio o di officina, ma anche per resistere all’influenza, più pericolosa, del giornale o del libro. Far nascere in questi uomini convinzioni incrollabili che, all’occorrenza, essi sappiano professare senza rispetto umano, questo costituirà già un ottimo risultato; però sarà necessario condurli più oltre, fino alla pietà vera, calda, convinta, illuminata».

«E dovrò fin dall’inizio aprire la porta a chiunque arriva

«Il numero è da augurarselo soltanto se i reclutati sono ben scelti. La crescita del vostro circolo dev’essere principalmente frutto dell’influenza esercitata dal nucleo di apostoli, il cui centro saranno Gesù, Maria e voi stesso come loro strumento».

«Il locale sarà modesto; dovrò pertanto aspettare che le nostre risorse ci permettano di fare di meglio

«Buon Dio! All’inizio, locali spaziosi e comodi potranno essere come un tamburo che attira l’attenzione su un’opera nascente. Ma ripeto: se voi sapete mettere a base della vostra associazione la vita cristiana ardente, integra, apostolica, il locale strettamente necessario sarà sempre sufficiente affinché possa trovarvi posto ciò che il normale funzionamento del circolo esige come accessorio. Oh, allora potrete verificare che il rumore fa poco bene, mentre il bene fa poco rumore! Allora constaterete che il Vangelo ben compreso fa diminuire il bilancio delle spese senza compromettere i risultati, al contrario! Ma prima di tutto bisognerà che paghiate di persona; e ciò non tanto per preparare faticosamente recite teatrali o saggi di ginnastica, quanto piuttosto per accrescere in voi la vita interiore. Poiché, sappiatelo bene, nella misura in cui voi per primo vivrete d’amore per Gesù Cristo, nella stessa proporzione sarete capace di suscitare in altri lo stesso ardore».

«Insomma, voi basate tutto sulla vita interiore

«Sì, mille volte sì!, perché in tal modo si ottiene non orpello ma oro puro. Del resto, credete alla mia lunga esperienza; quel che vi ho detto riguardo le opere giovanili, lo potete applicare ad ogni altra opera: parrocchia, seminario, catechismo, scuola, circolo militare, eccetera. Quanto bene produce in una grande città un’associazione che vive veramente nel soprannaturale! Essa agisce come un lievito potente; solo gli Angeli possono dire quanto essa sia feconda di frutti di salvezza.

«Ah, se tutti i sacerdoti, i religiosi e le stesse persone di azione conoscessero la potenza della leva che hanno tra le mani e prendessero sempre più come punto di appoggio il Cuore di Gesù e la vita di unione a questo Cuore divino! Essi allora risolleverebbero la nostra Patria: sì, la risolleverebbero malgrado gli sforzi di Satana e dei suoi sgherri»12.




12 Lo zelante canonico che così mi parlava, della cui conversazione ho voluto conservare un esatto ricordo, ha svolto il suo pensiero in alcuni suoi ammirevoli libri: – Méthode de direction des oeuvres de jeunesse, Mignard, Paris 1859, 2 vv.
Traité de la confession des enfants et des jeunes gens, Mont Riant, Marseille 1954, 3vv. – Souvenirs de l’oeuvre, ou Vie et mort de quelques Congregationistes, Marseille 1860






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