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Dom Jean-Baptiste Gustave Chautard
Anima di ogni Apostolato

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L’essenza del libro di dom Chautard e un esempio concreto dei suoi benefici frutti

Il grande leader cattolico brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995)1, che aveva incoraggiato vivamente Luci sull’Est a pubblicare, per i suoi amici e sostenitori, una edizione del Trattato della vera devozione alla Ss.ma Vergine scritto dal Montfort, aveva anche incoraggiato a diffondere il libro di dom Chautard L’anima di ogni apostolato. In diverse occasioni, infatti, egli aveva evidenziato l’importante ruolo svolto da quest’opera per la propria perseveranza nel suo apostolato laicale.

Il motivo di questa sua passione per il libro di dom Chautard, egli lo aveva spiegato in alcuni passi di una conferenza tenuta dinanzi a un pubblico composto, in gran parte, da giovani cooperatori della Società Brasiliana per la Difesa della Tradizione, Famiglia e Proprietà, di cui è stato Fondatore e Presidente. Riportiamo qui di seguito quei passi, mantenendo il tono colloquiale del discorso.

* *      *

Dopo il Trattato della vera devozione alla Ss.ma Vergine, scritto da san Luigi Grignion di Monfort, un altro libro che diede un inestimabile beneficio alla mia vita spirituale e alla mia vocazione contro-rivoluzionaria2 fu L’anima di ogni apostolato, scritto dal celebre abate trappista dom Chautard.

Nato in un paesello di una regione montagnosa della Francia, questo insigne uomo di Dio sentì risuonare precocemente nel suo intimo il richiamo della Trappa. Avendo abbracciato la vita religiosa, divenne non soltanto un monaco esemplare, ma anche un ardito e vittorioso combattente per la causa cattolica, perseguitata dall’anticlericalismo francese all’inizio del nostro secolo.

Dom Chautard visse durante il pontificato di San Pio X, quando il progresso tecnico e industriale del mondo contemporaneo cominciava a dare grandi prove di sé.  Ai suoi fautori, tale progresso appariva come antitetico alla Chiesa tradizionale, la quale sembrava lenta, impolverata dal passato, radicata nei suoi dogmi e nei suoi immutabili princìpi morali: una Chiesa, quindi, che pian piano veniva trascurata da tutte le persone che s’inebriavano di modernità3.

Questa ebbrezza recava, di conseguenza, un grave rilassamento spirituale, provocando non poche apostasie. Per affrontare questa decadenza religiosa, molti sacerdoti zelanti incominciarono a fondare quelle che si chiamarono «opere pie», cioè cattoliche. Erano luoghi in cui i giovani potevano riunirsi senza mettere a rischio  la loro vita spirituale; in cui, a fianco di sani svaghi, ricevevano lezioni di catechismo ed erano formati nella conoscenza della dottrina cattolica.  

Queste opere evitarono che innumerevoli giovani cadessero sotto le grinfie del male. Fu senza dubbio un frutto abbastanza prezioso... ma insufficiente. Occorreva conquistare nuove anime alla Chiesa, il che non avveniva. Rappresentava, dunque,  uno sforzo colossale che però produceva un risultato esiguo.




1 Il lettore desideroso di conoscere, in un’edificante visione panoramica, la vita dell’ispiratore dell’apostolato di Luci sull’Est può richiedere l’autorevole opera Il Crociato del XX secolo, scritta dal prof. Roberto de Mattei, con prefazione di S.E.R. il Cardinale Alfons Stickler (Ed. Piemme, Casale Monferrato 1996),  reperibile presso Luci sull’Est.



2 “Contro-rivoluzionario” va inteso qui nel senso attribuitogli dal prof. Plinio Corrêa de Oliveira nel suo saggio Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, per illustrare il contenuto e i predicati della reazione che ogni cattolico deve avere di fronte alla crisi mondiale e plurisecolare provocata e orientata da quella Rivoluzione anticristiana che mira alla distruzione della Chiesa e della Cristianità. (cfr. Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, ed. Luci sull’Est, Roma 1998)



3 In quel contesto storico, la “modernità” non veniva intesa come una semplice attualità, bensì come il rifiuto della civiltà cristiana e dei suoi princìpi ispirati dalla Chiesa. Più tardi, anche Papa Pio XII ci ha lasciato insegnamenti inestimabili al riguardo; Plinio Corrêa de Oliveira li fece propri e li illustrò con filiali e acuti commentari in quello che fu il suo ultimo libro: Nobiltà ed élites tradizionali analoghe (Marzorati Editore, Milano, 1993).






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