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Dom Jean-Baptiste Gustave Chautard
Anima di ogni Apostolato

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  • V. L’apostolo ha bisogno di un’ardente devozione a Maria Immacolata
    • 1. Ne ha bisogno per la vita interiore personale
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1. Ne ha bisogno per la vita interiore personale

L’apostolo non è sufficientemente devoto verso sua Madre, se la sua fiducia in Lei è priva di entusiasmo e se il culto che Le rende è quasi solo esteriore. Come suo Figlio, la Vergine «intuetur cor», guarda solamente ai nostri cuori, e non ci considera come suoi veri figli se non a misura del vigore con cui il nostro amore corrisponde al suo.

Cuore fermamente convinto delle grandezze, dei privilegi e delle missioni di Colei che è ad un tempo Madre di Dio e Madre degli uomini;

Cuore penetrato da questa verità per cui la lotta contro i difetti, l’acquisto delle virtù, il regno di Gesù Cristo nelle anime e perciò la sicurezza della salvezza e della santificazione, sono in proporzione del grado di devozione verso Maria66;

Cuore dominato dal pensiero che nella vita interiore tutto diventa più facile, più sicuro, più soave e più rapido, quando si agisce con Maria67;

Cuore traboccante di filiale fiducia, qualunque cosa avvenga, verso Colei di cui conosce per esperienza le delicatezze, le premure, le tenerezze, le misericordie e le generosità68;

Cuore sempre più infiammato di amore verso Colei ch’esso non separa da nessuna delle sue gioie, che unisce a tutte le sue pene e per la quale passano tutti i suoi affetti.

Tutti questi sentimenti riflettono bene il cuore di San Bernardo, modello dell’uomo di azione. A tutti sono note le parole che sgorgarono dall’anima del santo Abate quando, spiegando ai suoi monaci il passo evangelico «Missus est», esclamava:

«O tu che, in mezzo al flusso e riflusso di questo mondo, ti accorgi che, invece di camminare sulla solida terra, vai navigando in mezzo alle burrasche: se non vuoi morire nella tempesta, tieni l’occhio fisso su questa stella. Se infuriano i venti delle tentazioni, se urti contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria. Se sei scosso dai marosi della superbia, dell’ambizione, della maldicenza, della gelosia, guarda la stella, invoca Maria. Se la collera o l’avarizia o la cupidigia assalgono la fragile imbarcazione dell’anima tua, eleva gli occhi a Maria. Se, accasciato dall’enormità delle tue mancanze, confuso per le immonde piaghe della tua coscienza, spaventato dall’orrore del Giudizio, ti senti assalito dalla tristezza e dalla disperazione, pensa a Maria. Maria non sia mai lontana dal tuo labbro, mai lontana dal tuo cuore; e per ottenere il suffragio delle sue preghiere non dimenticare mai l’esempio della sua vita. Se la segui non ti perdi; se la preghi non disperi; se la contempli non cadi in errore; col suo appoggio non cadi; sotto la sua protezione non temi; con la sua guida non ti stanchi; se Ella ti è propizia raggiungerai il porto».

Essendo costretto a limitarmi, ma volendo offrire ai miei confratelli nell’apostolato una sorta di riassunto dei consigli di San Bernardo per arrivare ad essere veri figli di Maria, credo di non poter fare di meglio che invitarli fraternamente a leggere con attenzione quel così solido e prezioso scritto: «La vie spirituelle à l’école du Bienheureux Grignion de Montfort», scritto dal padre Lhoumeau69.

Assieme alle opere di sant’Alfonso, i commentari del padre Desurmont, gli scritti del padre Faber e del padre Giraud di la Salette, nessun altro libro meglio di questo del padre Lhoumeau rieccheggia gli scritti di san Bernardo, del resto citati ad ogni passo. Solida base teologica, unzione, carattere pratico, nulla manca per ottenere il risultato che perseguiva incessantemente l’abate di Chiaravalle: plasmare cioè il cuore dei suoi figli a immagine del suo e dare a loro l’antica caratteristica degli autori cistercensi: il bisogno del ricorso abituale a Maria e la vita d’unione con Lei.

Termino con la parola consolante che la illustre cistercense santa Geltrude, chiamata dal Guéranger «Geltrude la Grande», udì dalle labbra della Ss.ma Vergine: «Il mio amatissimo Gesù non va chiamato mio Figlio unigenito bensì mio Primogenito. Lo concepii per primo nel mio seno, ma dopo di lui, o meglio per mezzo di lui, ho concepito tutti voi perché diveniate suoi fratelli e miei figli, adottandovi nelle viscere della mia materna carità». Nelle opere di questa santa patrona delle Trappiste, tutto riflette lo spirito del padre san Bernardo, riguardo alla vita di unione con Maria.




66 S. Bernardo, Sermones in Nativitate Beatae Virignis Mariae; Sermo «de aquaeductu»; trad. it. in: Sermoni per le feste della Madonna, Ed. Paoline, Roma 1990.



67 «Non si è mai salvato nessuno se non per mezzo vostro, o Maria, Madre di Dio; nessuno riceve il dono di Dio, se non per mezzo di Voi, o piena di grazia» (S. Germano). «La santità cresce in ragione della devozione che si professa a Maria» (P. Faber).



68 «Con Maria, si fa più progresso nell’amor di Dio in un mese, di quanto se ne faccia in tanti anni vivendo poco uniti a questa buona Madre» (S. Luigi Grignion de Montfort).



69 «Figli miei, Lei è la mia massima fiducia e l’intero motivo della mia speranza»
(S. Bernardo).






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