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Dom Jean-Baptiste Gustave Chautard Anima di ogni Apostolato IntraText CT - Lettura del testo |
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Appendice I Spiegazione di alcuni termini usati nel libro Americanismo Movimento sorto negli Stati Uniti, alla fine dell’Ottocento, dalle idee del padre Hacker, fondatore della Società dei Missionari Paolisti. Ispirandosi al pragmatismo americano e al protestantesimo liberale, esso cercava di adattare la religione cattolica alle esigenze della «civiltà moderna». La morale veniva pertanto mitigata e il dogma relativizzato. Ricercando una ispirazione diretta dallo «Spirito Santo» e anteponendo la natura alla grazia, le virtù passive (obbedienza, castità...) venivano quindi screditate a vantaggio delle virtù attive (apostolato, impegno sociale). Il movimento venne condannato espressamente da Papa Leone XIII nella lettera Testem benevolentiae al card. Gibbons (1899). Le tendenze americaniste verranno poi rinnovate dalla eresia modernista, condannata da san Pio X con la enciclica Pascendi (1907) e dal progressismo cattolico, condannato da Pio XII con l’enciclica Humani generis (1952). (Cfr. mons. O’ Connel, L’américanisme d’aprés le p. Hecker, Paris 1897; mons. H. Delassus, L’americanisme et la conjuration antichrétienne, Paris 1900). Causa efficiente E’ ciò in forza del quale un ente esiste o agisce. Quando un ente non ha in sé la ragione proporzionata del proprio esistere, vuol dire che la riceve da una causa. Causa esemplare E’ il modello (interiore o esteriore) ad imitazione del quale un agente produce un suo effetto. (cfr. C. Fabro, Partecipazione e causalità, S.E.I., Torino 1961) Causa finale E’ l’oggetto al quale un ente tende, desiderandolo come suo bene, al fine di perfezionarsi. Cause seconde Sono quelle cause che agiscono solo in dipendenza da una causa «prima», cioè superiore. (Sulla causa in genere, cfr. C. Fabro, voce «Causa», in Enciclopedia Cattolica, Città del Vaticano 1950, vol. III, coll. 1183-1189) Concupiscenza E’ il desiderio passionale di possedere e godere i beni terreni, specialmente materiali. Dopo il peccato originale, esso opera nell’uomo in maniera tendenzialmente disordinata, ossia contro la ragione. San Giovanni Evangelista (1Gv. 2, 16) insegna che la concupiscenza disordinata è triplice: concupiscenza degli occhi, concupiscenza della carne e superbia della vita. Ex opere operantis E’ l’atto considerato nel suo agente, ossia nel valore morale conferitogli dalla persona che lo compie. Ad esempio: la preghiera vale solo relativamente alle disposizioni di chi la dice. Ex opere operato E’ l’atto considerato in sé, indipendentemente dal valore morale che gli può conferire la situazione di chi lo compie. Ad esempio: nei Sacramenti, il rito viene considerato nella sua validità oggettiva e nei suoi effetti automatici e necessari garantiti dalla promessa del Redentore, indipendentemente dal valore morale del celebrante. Grazia attuale E’ l’influsso soprannaturale operato da Dio nell’anima, ma occasionale e passeggero, per favorire la santificazione del fedele che lo riceve nella sua situazione concreta. Ad esempio: illuminazioni, consigli, stimoli, attrazioni. In questo modo Dio muove l’anima a compiere atti salvifici. Grazia santificante E’ un dono soprannaturale dato da Dio all’anima, ma abituale e duraturo, per renderla somigliante a Dio in santità (giustificazione) e per farla diventare amica di Dio, finché essa non commette un peccato mortale. (Sulla grazia in genere, cfr. J. Daujat, Il cristiano e la grazia, Ed. Paoline, Roma 1960; M. Scheeben, Le meraviglie della grazia divina, Morcelliana, Brescia 1958) Naturalismo Tendenza filosofica secondo la quale non esisterebbe nulla al di fuori della natura; quindi, Dio viene negato oppure ammesso solo come origine di una realtà che Egli non potrebbe modificare né tantomeno elevare. Il N. nega il soprannaturale, includendolo nel naturale, e quindi nega la fede, includendola nella ragione. In pratica, l’uomo dovrebbe quindi regolarsi solo in base alla propria ragione, esaudendo solo i bisogni della natura. Il naturalismo è stato affermato da correnti filosofiche, come l’Umanesimo, il razionalismo e il positivismo, e politiche come il liberalismo e il socialismo (cfr. P. Emmanuel, Le naturalisme, D.P.F., Chiré 1998). Orazione affettiva E’ la preghiera svolta non con le labbra ma con gli affetti che sgorgano dal cuore, esprimendo il proprio amore per Dio aldilà di ogni discorso (cfr. S. Francesco di Sales, Filotea, II, c. 6). In questo modo l’anima penetra amorosamente nei misteri divini, supplendo alla scarsa conoscenza razionale di Dio. (cfr. H. Pinard de la Boullaye, L’oraison mentale à la portée de tous les fidèles, Paris 1949) Orazione di semplicità E’ la preghiera in cui gli affetti dell’anima sono ridotti al minimo o concentrati in uno solo, al fine di poter approfondire una verità divina. E’ tipica delle anime progredite nella vita spirituale e consiste più nell’ascoltare Dio che nel parlargli. (cfr. A. Tanquerey, L’oraison de simplicité dans les rapports avec la contemplation, Paris 1921) Orazione infusa E’ la preghiera in cui non è più l’uomo a parlare con Dio, ma Dio con l’uomo. In essa Dio opera nell’anima indipendentemente dagli atti di questa, anzi limitandoli al massimo per farsi sentire meglio. E’ il livello più alto di orazione, quello dei perfetti. (cfr. J. de Guibert, Theologia spiritualis, Roma 1946) Matrimonio spirituale E’ il più alto grado di contemplazione infusa, che realizza l’unione perfetta dell’uomo a Dio, celebrandola con mistiche nozze che introducono l’anima nella vita intima della Ss.ma Trinità. Questa unione è detta «trasformante», perché trasforma l’anima a somiglianza di Dio. (cfr. R. Garrigou-Lagrange, Perfection chrétienne et contemplation, Paris 1960) Purificazione passiva Mentre la purificazione attiva è la mortificazione fatta dall’anima su sé stessa – eliminando gli ostacoli che si oppongono alla perfezione spirituale (peccati, vizi, passioni disordinate) – la purificazione passiva è l’azione fatta da Dio sull’anima, manifestandone le imperfezioni e le tendenze naturali, purificandole a fondo e spingendo l’anima a rinunziare a sé stessa (S. Giovanni della Croce, Notte oscura, I, 1). Dapprima vengono purificati i sensi, poi gli affetti (cfr. card. Vivés y Tuto, Tractatus de purgationibus passivis, Ratisbona 1908) Unione trasformante Vedi: «Matrimonio spirituale». Via illuminativa E’ la strada che devono seguire i proficienti nella loro vita spirituale, lasciandosi illuminare da Dio sullo stato della loro anima, sulla loro missione, sul loro fine ultimo. E’ il secondo stadio del progresso spirituale. Via purgativa E’ la strada che devono seguire i principianti nella loro vita spirituale, purificandosi dai loro peccati, vizi e passioni disordinate mediante la mortificazione. E’ il primo stadio del progresso spirituale. (Sulle tre «vie», cfr. R. Garrigou-Lagrange, Les trois conversions et les trois voies, Paris 1951)
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