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John Hugo Ross, prima classe, 45 anni.
John Hugo Ross partì per il Canada quand’era ancora un
ragazzo. Gli bastarono quattro anni per diventare uno dei più ricchi e
influenti uomini d’affari dello stato di Manitoba. Acquistava e vendeva terreni
con la rapidità e con il fiuto con cui un cane da caccia si dedica alla
selvaggina. Quando scoppiò la grande corsa all’oro in Alaska, pensò che una
nuova grande occasione gli si stava parando davanti. Questa volta avrebbe fatto
le cose in grande, e avrebbe moltiplicato i suoi guadagni. Partì per l’Alaska
con tutti i suoi soldi (che erano molti) e con altri centomila dollari raccolti
fra gli amici. Fondò una società a Skagway, poi un’altra, lavorò come soltanto
lui sapeva lavorare, conobbe molte persone, assistette al crescere di enormi
ricchezze e alla rovina di molti ingenui padri di famiglia, lavorò e lavorò e
perse tutto, tutto fino all’ultimo centesimo. Tornò a Winnipeg senza un dollaro
in tasca. Siccome John era un tipo che non si perdeva d’animo, ricominciò a
lavorare esattamente come aveva fatto dieci anni prima, appena arrivato
dall’Europa, senza badare ad altro che non fosse il suo lavoro e la sua voglia
di farcela. In capo ad un anno restituì i centomila dollari e ne guadagnò molti
altri in più. Nell’estate del 1911 era un uomo arrivato. Decise di festeggiare
imbarcandosi con un paio d’amici per l’Europa. Ci sarebbe rimasto sei mesi,
forse di più. Visitò le capitali del Vecchio continente, poi s’imbarcò per il
Cairo, risalì il Nilo, e dal Cairo andò a Napoli. Al ritorno, così aveva
deciso, avrebbe servito la sua comunità: era pronto a candidarsi per un seggio
nel parlamento del Manitoba.
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