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Joseph Grove Boxhall, quarto ufficiale, 28 anni.
Il capitano Smith convocò il quarto ufficiale Boxhall,
che si era ritirato in cabina in attesa di nuovi ordini dopo una breve ma
accurata ispezione della prua della nave, per chiedergli di calcolare la
posizione del Titanic. Boxhall, che sebbene avesse soltanto ventott’anni
era in mare già da tredici ed era unanimemente considerato un ufficiale
scrupoloso e capace, calcolò dunque la posizione e la riferì al capitano. Il
capitano Smith comunicò i dati al primo marconista Phillips. Boxhall tornò sul
ponte con il timoniere Rowe per provvedere al lancio di numerosi razzi luminosi
d’emergenza. Fu in quest’occasione che Boxhall, per primo, scorse all’orizzonte
la sagoma di una nave. Boxhall e Rowe tentarono di attirarne l’attenzione con
una lampada morse, ma invano. La nave, così com’era comparsa, misteriosamente
scomparve. Preoccupato, Boxhall chiese al capitano Smith come stessero
veramente le cose. Avrebbe voluto una parola di conforto. Il capitano lo guardò
negli occhi e disse: “Fra un’ora, un’ora e mezza la nave affonderà”. Boxhall fu
incaricato di comandare la scialuppa n° 2. Lo fece con abilità e con onore, non
disdegnando di sedere al remo. Quando il Carpathia recuperò i naufraghi,
fu lui a comunicare ufficialmente al capitano Rostron che il Titanic era
affondato alle 2:30 antimeridiane. Collaborò attivamente al lavoro delle due
commissioni d’inchiesta. Morì a ottantatré anni, senza dimenticare mai quella
notte. Chiese che le sue ceneri venissero disperse nel punto che lui stesso,
cinquantacinque anni prima, aveva calcolato: 41° 45’ latitudine nord, 54° 14’
longitudine ovest.
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