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Claire Bennett Karnes, seconda classe, 22 anni.
Claire Bennett viveva da qualche mese in India con suo
marito, Frank Karnes; si erano sposati da poco. Avevano lasciato Franklin,
Pennsylvania, perché il marito aveva ricevuto una buona offerta di lavoro dalla
English Oil Company. In India ci sarebbero rimasti tre anni, più o meno, e poi
con ogni probabilità sarebbero ritornati in America – o magari sarebbero andati
in qualche altro angolo di mondo. Claire amava i paesi lontani. A primavera
decise di tornare a Franklin, dai genitori, per passare con loro un paio di
settimane. Frank l’accompagnò alla nave – la prima tappa era l’Inghilterra – e
la baciò. Non si sarebbero mai più visti. Il destino aveva infatti deciso che
in nessun caso, e per nessun motivo, avrebbero mai più potuto rivedersi: per
questo fece una doppia puntata, sulla vita di Frank e sulla vita di Claire.
Mentre Claire era in viaggio dalle parti di Suez, Frank si ammalò di vaiolo.
Non riconobbe subito la malattia, e probabilmente non la riconobbe neppure il
medico cui si era rivolto. Quando ci si accorse della verità, era troppo tardi.
Claire, ignara di ogni cosa, era prossima a lasciare il Mediterraneo. Frank
morì ai primi di aprile. Il 10 di quel mese, Claire s’imbarcò sul Titanic.
Era felice di tornare dai genitori. Non aveva potuto avere notizie del marito;
gli mandò un breve, affettuoso telegramma da Southampton. La sera del naufragio
era seduta nella biblioteca della seconda classe, in piacevole conversazione
con un’amica. Morì affogata poche ore dopo. Ad entrambi fu risparmiato il
dolore di sapere che l’altro era morto, che l’altra era morta. Il destino
conosce una sua forma di
pietà.
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