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Helen Churchill Hungerford Candee, prima classe, 53 anni.
Helen Churchill Candee, una signora di mezza età che
viveva a Washington e che era stata in Francia e in Italia per una lussuosa
vacanza, era convinta che non si sarebbe salvata. Così, indossato il
salvagente, non appena fu chiaro che la nave sarebbe affondata, e mentre i
marinai e gli ufficiali indirizzavano i passeggeri alle scialuppe, la signora
Candee pregò un amico, l’architetto Kent, di farle un favore. Si incontrarono
lungo le scale che conducevano al ponte superiore: la signora Candee correva e
ansimava; l’architetto Kent, che era poco avanti a lei, si fermò per aiutarla a
salire gli ultimi gradini. Giunti sul ponte, la signora Candee chiese
all’architetto Kent, cortesemente ma fermamente, di prendere con sé una
deliziosa miniatura d’oro e avorio della sua cara mamma. “Non riuscirò a
salvarmi – disse la signora Candee consegnando il prezioso oggetto all’amico –
ma vorrei tanto che la mia cara mamma non finisse in fondo al mare”.
L’architetto Kent la guardò lievemente stupito e le disse: “Mia cara signora,
ho paura che in fondo al mare ci finirò anch’io. Lei, piuttosto, venga con me:
le scialuppe stanno aspettando”. La signora Candee si fece accompagnare alla
scialuppa n° 6, ma insistette perché la miniatura restasse nelle mani a suo
giudizio più sicure dell’architetto Kent, il quale a questo punto ripose la
graziosa miniatura nel taschino del panciotto, dove fu puntualmente ritrovata
quando, qualche giorno dopo, ne ripescarono il cadavere rigido e gonfio. Venne
subiro riconsegnata alla signora Candee. Mary Hungerford, così si chiamava la
mamma, era sopravvissuta al naufragio.
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