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Jovan Stankovic, terza classe, 38 anni.
Questo Jovan Stankovic è un perfetto sconosciuto. Non
è neanche detto che avesse trentott’anni: forse qualcuno di più, probabilmente
qualcuno di meno. Viaggiava in terza classe, questo sì, questo si sa. Ed era
austriaco: austriaco nel senso che era cittadino dell’Impero austro-ungarico.
Probabilmente era sloveno. Ma nessuno, né in Slovenia né altrove nel grande
impero che proprio in quegli anni si avviava verso il proprio tramonto, si
preoccupò mai si Stankovic una volta che se ne affondò in mezzo al mare insieme
al Titanic. I giornali dapprincipio ipotizzarono che questo Stankovic
fosse il cognato di Franz Karun, che era per l’appunto uno sloveno e che se ne
andava in America con la figlioletta. Scrivevano, i giornali, che Karun aveva
un cognato, un certo Kovac o Kovec, che era morto nel naufragio. Kovac non è la
stessa cosa di Stankovic, però gli assomiglia: del resto, bisogna sapere che la
lista dei passeggeri del Titanic appariva, e in buona parte era, una
torre di babele cartacea, dove le lingue si confondevano e i nomi, se non erano
inglesi, inevitabilmente si deformavano e si modificavano e si trasformavano
fino a rendersi irriconoscibili nella calligrafia incerta e ignorante di
qualche ignoto impiegato della White Star o del porto di New York. Dunque può
darsi che questo Stankovic fosse veramente il cognato di Karun. In questo caso,
avrebbe avuto dei parenti a Galesburg, nell’Illinois: che però non si
preoccuparono mai si stabilire l’identità del passeggero, né mai ne chiesero
notizie. Quanto alla Slovenia, beh, la Slovenia era lontana: era molto molto
lontana.
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