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Winifred Vera Quick, seconda classe, 8 anni.
Di studiare, diciamo pure la verità, Winifred non
aveva proprio voglia. Non ne aveva mai avuta: persino la prima elementare le era
riuscita, come dire, pesante e fondamentalmente inutile. Figuriamoci poi in
America, dove tutto sembrava più nuovo e più grande e anche più bello e la
scuola, invece, sempre la stessa. Winifred cominciò a marinare le lezioni
quando aveva nove o dieci anni: usciva di casa, si avviava verso la scuola e
poi, improvvisamente, svoltava a sinistra ed entrava nella pasticceria del
signor Brownie. Per fare colazione? Macché. Winifred, come tutte le ragazzine,
era golosa, d’accordo: però più di tutto le piaceva cucinare, e in particolare
le piaceva preparare dolci e dolcetti. Il signor Brownie, che era un tipo
tollerante, volentieri la lasciava pasticciare nel piccolo laboratorio alle
spalle del bancone. Ma, poiché era un anche una persona seria, si sentì in dovere
di avvertire i genitori di Winifred. Che sul momento la presero male, e
pensarono chissà che cosa; e che poi, al contrario, si adeguarono alla volontà
della figlia. Winifred dunque lasciò la scuola a dodici anni e si trovò un
lavoro in una fabbrica di cioccolatini. Dopo due anni passò ad una pasticceria
– non quella del signor Brownie, però, che era molto piccola – e non mancò di
distinguersi. A quattordici anni conobbe il signor Van Tongerloo, che era poco
più di un ragazzo e che, come lei, era emigrato in America nel ’12 – senza far
naufragio, però. Fu un amore a prima vista. Si sposarono presto. Winifred
lasciò la pasticceria ma non la passione per le torte: di cui felicemente
beneficiarono i suoi cinque figli.
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