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Auguste Louis Coutin, cuoco, 30 anni.
Auguste Louis Coutin di lavoro faceva il cuoco. Ma non
era un cuoco qualunque. Era un cuoco specializzato. Cucinava soltanto le entrées
– che, a dispetto del nome, sono di norma la portata principale e non stanno dunque
all’inizio, bensì a metà del pranzo. Il signor Coutin, che era francese di
nascita e che da molto tempo viveva però a Londra, concepiva la sua vita – la
sua vita di cuoco e la sua vita di uomo – come una specializzazione
progressiva. Era una questione di principio, per dir così, e soprattutto era un
metodo: o forse e meglio, era una via alla saggezza e all’equilibrio. Il signor
Coutin, com’è naturale, sapeva cucinare quasi tutto. E qualche volta, in
privato, per esempio quand’era a casa e tra amici, effettivamente cucinava un
po’ di tutto. Ma in pubblico, cioè sul lavoro, no: in pubblico e sul lavoro
cucinava esclusivamente entrées. Per esempio cucinava, e molto bene, i tournedos
aux morilles, che sarebbero poi dei medaglioni di manzo con funghi: ma guai
a chiamarli così, guai a tradurre quella formula magica in una lingua profana,
guai insomma a sottovalutare, seppur soprappensiero e senza cattive intenzioni,
la sua alta specializzazione. Il signor Coutin aveva per la verità un obiettivo
ancora più ambizioso: cucinare un solo piatto. Non una categoria di piatti – le
entrées, appunto – ma un unico, inconfondibile e specialissimo piatto.
Se fosse dipeso soltanto da lui, anche sul Titanic il signor Coutin
avrebbe preparato esclusivamente tournedos aux morilles. E prima o poi,
se non fosse morto nel naufragio, c’è da giurarci che ci sarebbe riuscito. Era
una persona tenace, il signor Coutin.
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