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Margaret “Molly” Tobin Brown, prima classe, 44 anni.
A Wiesbaden, in Prussia, dove si trovava per le vacanze
di Natale, la signora Brown il 31 dicembre 1912 consegnò al console degli Stati
Uniti la lista di tutti gli averi perduti nel naufragio del Titanic,
così da ottenere un adeguato indennizzo. Non è una lista breve. Una pelliccia
($ 300). Un collare di ermellino ($ 75). Un cappellino da teatro d’ermellino ($
500). Un abito da sera acquistato a Bruxelles ($ 375). Un cappotto persiano ($
175). Sei abiti da ristorante ($ 450). Un abito da sera verde ($ 175). Una
giacca in pelle di foca ($ 700). Quattro abiti da sera ($ 800). Un collier ($
20.000). Una spilla di perle ($ 150). Quattordici cappellini ($ 225). Sei
camicette di seta ($ 75). Sei braccialetti ($ 140). Biancheria di seta ($ 75).
Lingerie ($ 300). Souvenirs acquistati in Egitto ($ 500). Tre crateri antichi
destinati al Museo di Denver ($ 500). Due kimono giapponesi ($ 50). Un abito da
sera nero di seta ($ 150). Un abito da sera blu e bianco ($ 75). Tre abiti da
sera di seta ($ 450). Un abito di fattura irlandese ($ 150). Tre dozzine di
guanti ($ 50). Un cappellino ($ 35). Sei paia di scarpe ($ 60). Quattro abiti
di sartoria e due cappotti ($ 500). Tre paia di scarpe ($ 36). Un soprabito da
sera ($ 150). Un abito di velluto marrone ($ 200). Un cappotto di velluto
marrone ($ 100). Due abiti neri ($ 150). La signora Brown preparò la lista con
cura, seguì un suo personale itinerario nella memoria, ripercorse l’ideale
disposizione del suo non piccolo guardaroba da viaggio, stilò una contabilità
puntuale e inesorabile. Impiegò otto mesi. E l’ultimo giorno dell’anno presentò
la sua lista al console americano di Wiesbaden.
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