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Johannes Halvorsen Kalvik, terza classe, 21 anni.
Breve e infelice e comune a molti la vita di Johannes
Halvorsen Kalvik, nato in una fattoria di legno sul fiordo di Akra, Norvegia, e
morto in mare a ventun’anni dopo aver investito la gran parte dei suoi risparmi
per acquistare un biglietto di terza classe e viaggiare sul Titanic per
cominciare in America una nuova vita. Johannes era un muratore e di sicuro non
avrebbe mai lasciato il suo fiordo e la sua Norvegia se sua madre Severine non
fosse morta d’improvviso e senza una ragione: era una donna severa e robusta e
scavata dal vento e Johannes la amava. Non avrebbe mai lasciato il suo fiordo,
Johannes, ma d’improvviso si ritrovò solo e d’improvviso capì che fra sé e sua
madre e il suo fiordo era meglio metterci l’oceano, e ricominciare una nuova
vita in un nuovo mondo, e dimenticare il dolore. Severine probabilmente avrebbe
fatto la stessa scelta: era una donna forte e coraggiosa, e Johannes per questo
la amava. Prima di imbarcarsi nel porto di Haugesund, dove l’accompagnò una
ragazza di vent’anni dai capelli scuri e crespi, Johannes volle entrare nello
studio di un fotografo. La ragazza si chiamava Anne Berta Austarheim e sarebbe
presto diventata sua moglie: presto, cioè non appena Johannes avesse fatto un
poco di fortuna e trovato un lavoro e messo su una casa. Johannes nella foto è
seduto e una catena d’argento fa bella mostra di sé sul panciotto scuro, Anne è
in piedi e un braccio cinge le spalle dello sposo promesso. Lo sguardo di
Johannes è assorto in molti pensieri, quello di Anne pare scrutare l’orizzonte.
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