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Bibbia Riveduta/Luzzi IntraText CT - Lettura del testo |
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Capitolo 11 C'era nel paese di Uz un uomo che si chiamava Giobbe. Quest'uomo era integro e retto; temeva Iddio e fuggiva il male. 2 Gli erano nati sette figliuoli e tre figliuole; 3 possedeva settemila pecore, tremila cammelli, cinquecento paia di bovi, cinquecento asine e una servitù molto numerosa. E quest'uomo era il più grande di tutti gli Orientali. 4 I suoi figliuoli solevano andare gli uni dagli altri e darsi un convito, ciascuno nel suo giorno: e mandavano a chiamare le loro tre sorelle perché venissero a mangiare e a bere con loro. 5 E quando la serie dei giorni di convito era finita, Giobbe li faceva venire per purificarli; si levava di buon mattino, e offriva un olocausto per ciascun d'essi, perché diceva: `Può darsi che i miei figliuoli abbian peccato ed abbiano rinnegato Iddio in cuor loro'. E Giobbe faceva sempre così. 6 Or accadde un giorno, che i figliuoli di Dio vennero a presentarsi davanti all'Eterno, e Satana venne anch'egli in mezzo a loro. 7 E l'Eterno disse a Satana: `Donde vieni?' E Satana rispose all'Eterno: `Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa'. 8 E l'Eterno disse a Satana: `Hai tu notato il mio servo Giobbe? Non ce n'è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Iddio e fugga il male'. 9 E Satana rispose all'Eterno: `È egli forse per nulla che Giobbe teme Iddio? 10 Non l'hai tu circondato d'un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l'opera delle sue mani, e il suo bestiame ricopre tutto il paese. Ma stendi un po' la tua mano, tocca quanto egli possiede, e vedrai se non ti rinnega in faccia'. 12 E l'Eterno disse a Satana: `Ebbene! tutto quello che possiede è in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona'. - E Satana si ritirò dalla presenza dell'Eterno. 13 Or accadde che un giorno, mentre i suoi figliuoli e le sue figliuole mangiavano e bevevano del vino in casa del loro fratello maggiore, giunse a Giobbe un messaggero a dirgli: 14 `I buoi stavano arando e le asine pascevano lì appresso, 15 quand'ecco i Sabei son piombati loro addosso e li hanno portati via; hanno passato a fil di spada i servitori, e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo'. 16 Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: `Il fuoco di Dio è caduto dal cielo, ha colpito le pecore e i servitori, e li ha divorati; e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo'. 17 Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: `I Caldei hanno formato tre bande, si son gettati sui cammelli e li han portati via; hanno passato a fil di spada i servitori, e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo'. 18 Quello parlava ancora quando ne giunse un altro a dire: `I tuoi figliuoli e le tue figliuole mangiavano e bevevano del vino in casa del loro fratello maggiore; 19 ed ecco che un gran vento, venuto dall'altra parte del deserto, ha investito i quattro canti della casa, ch'è caduta sui giovani; ed essi sono morti; e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo'. 20 Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello e si rase il capo e si prostrò a terra e adorò e disse: 21 `Nudo sono uscito dal seno di mia madre, e nudo tornerò in seno della terra; l'Eterno ha dato, l'Eterno ha tolto; sia benedetto il nome dell'Eterno'. 22 In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di mal fatto.
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