INTRODUZIONE
1.
La ricerca biomedica e l'insegnamento della Chiesa
Il dono
della vita, che Dio Creatore e Padre ha affidato all'uomo, impone a questi di
prendere coscienza del suo inestimabile valore e di assumerne la responsabilità:
questo principio fondamentale dev'essere posto al centro della riflessione, per
chiarire e risolvere i problemi morali sollevati dagli interventi artificiali
sulla vita nascente e sui processi della procreazione. Grazie al progresso
delle scienze biologiche e mediche, I'uomo può
disporre di sempre più efficaci risorse terapeutiche, ma può
anche acquisire poteri nuovi dalle conseguenze imprevedibili sulla vita umana
nello stesso suo inizio e nei suoi primi stadi. Diversi procedimenti consentono
oggi d'intervenire non soltanto per assistere ma anche per dominare i processi
della procreazione. Tali tecniche possono consentire all'uomo di "prendere
in mano il proprio destino", ma lo espongono anche "alla tentazione
di andare oltre i limiti di un ragionevole dominio sulla natura"(1).
Per quanto possano costituire un progresso a servizio dell'uomo, esse
comportano anche dei rischi gravi. Da parte di molti, viene espresso cosi un
urgente appello, affinché siano salvaguardati, negli interventi
sulla procreazione, i valori e i diritti della persona umana. Le richieste di
chiarificazione e orientamento non provengono soltanto dai fedeli, ma anche da
parte di quanti riconoscono comunque alla Chiesa, "esperta in umanità"(2),
una missione al servizio della "civiltà
dell'amore"(3) e della vita. Il Magistero della Chiesa non
interviene in nome di una competenza particolare nell'ambito delle scienze
sperimentali; ma, dopo aver preso conoscenza dei dati della ricerca e della
tecnica, intende proporre in virtù della
propria missione evangelica e del suo dovere apostolico, la dottrina morale
rispondente alla dignità della persona e alla sua vocazione
integrale, esponendo i criteri di giudizio morale sulle applicazioni della
ricerca scientifica e della tecnica, in particolare per ciò
che riguarda la vita umana e i suoi inizi. Tali criteri sono il rispetto, la
difesa e la promozione dell'uomo, il suo "diritto primario e
fondamentale" alla vita(4), la sua dignità
di persona, dotata di un'anima spirituale, di responsabilità
morale(5) è chiamata alla comunione beatifica con
Dio. L'intervento della Chiesa anche in quest'ambito è
ispirato all'amore che essa deve all'uomo aiutandolo a riconoscere e rispettare
i suoi diritti e i suoi doveri. Tale amore si alimenta alle sorgenti della
carità di Cristo: contemplando il mistero del
Verbo Incarnato, la Chiesa conosce anche il "mistero
dell'uomo"(6), annunciando il Vangelo della salvezza, rivela
all'uomo la sua dignità e lo invita a scoprire pienamente la sua
verità. La Chiesa ripropone cosi la legge
divina per fare opera di verità e di liberazione. È
infatti per bontà—per indicare il cammino della vita—che
Dio da agli uomini i suoi comandamenti e la grazia per osservali; ed è
pure per bontà—per aiutarli a perseverare nello stesso
cammino—che Dio offre sempre a tutti il suo
perdono. Cristo ha compassione delle nostre fragilità:
Egli è nostro Creatore e nostro Redentore. Che
il suo Spirito apra gli animi al dono della pace di Dio e all'intelligenza dei
suoi precetti.
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