2.
La scienza e la tecnica al servizio della persona umana
Dio ha
creato l'uomo a sua immagine e somiglianza: "maschio e femmina li
creo" (Gen. 1, 27), affidando loro il compito di "dominare la
terra" (Gen. 1, 28). La ricerca scientifica di base e quella applicata
costituiscono un'espressione significativa di questa signoria dell'uomo sul
creato. La scienza e la tecnica, preziose risorse delI'uomo quando si pongono
al suo servizio e ne promuovono lo sviluppo integrale a beneficio di tutti, non
possono da sole indicare il senso dell'esistenza e del progresso umano. Essendo
ordinate all'uomo da cui traggono origine e incremento, attingono dalla persona
e dai suoi valori morali l'indicazione della loro finalità
e la consapevolezza dei loro limiti. Sarebbe, perciò,
illusorio rivendicare la neutralità morale
della ricerca scientifica e delle sue applicazioni; d'altro canto non si
possono desumere i criteri di orientamento dalla semplice efficienza tecnica,
dall’utilità che
possono arrecare ad alcuni a danno di altri o, peggio ancora, dalle ideologie
dominanti. Pertanto la scienza e la tecnica richiedono, per il loro stesso
intrinseco significato, il rispetto incondizionato dei criteri fondamentali
della moralità: debbono essere cioè,
al servizio della persona umana, dei suoi diritti inalienabili e del suo bene
vero e integrale secondo il progetto e la volontà di
Dio(7). II rapido sviluppo delle scoperte tecnologiche rende più
urgente questa esigenza di rispetto dei criteri ricordati: la scienza senza la coscienza
ad altro non può portare che alla rovina dell'uomo.
"L'epoca nostra, più ancora che i secoli passati, ha bisogno
di questa sapienza, perché diventino più
umane tutte le sue nuove scoperte. È in
pericolo, di fatto, il futuro del mondo, a meno che non vengano suscitati
uomini più saggi"(8).
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