4.
Criteri fondamentali per un giudizio morale
I
valori fondamentali connessi con le tecniche di procreazione artificiale umana
sono due: la vita dell'essere umano chiamato all'esistenza e l’originalità
della sua trasmissione nel matrimonio. Il giudizio morale su tali metodiche di
procreazione artificiale dovrà quindi essere formulato in riferimento a
questi valori. La vita fisica, per cui ha inizio la vicenda umana nel mondo,
non esaurisce certamente in se tutto il valore della persona ne rappresenta il
bene supremo dell'uomo che è chiamato all’eternità.
Tuttavia ne costituisce in un certo qual modo il valore
"fondamentale", proprio perché sulla
vita fisica si fondano e si sviluppano tutti gli altri valori della
persona(13). L’inviolabilità
del diritto alla vita dell'essere umano innocente "dal momento del
concepimento alla morte"(14) è un
segno e un'esigenza delI'inviolabilità stessa
della persona, alla quale il Creatore ha fatto il dono della vita. Rispetto
alla trasmissione delle altre forme di vita nell'universo, la trasmissione
della vita umana ha una sua originalità, che
deriva dalla originalità stessa della persona umana. "La
trasmissione della vita umana è affidata dalla natura a un atto
personale e cosciente e, come tale, soggetto alle santissime leggi di Dio:
leggi immutabili e inviolabili che vanno riconosciute e osservate. È
per questo che non si possono usare mezzi e seguire metodi che possono essere
leciti nella trasmissione della vita delle piante e degli animali"(15).
I progressi della tecnica hanno oggi reso possibile una procreazione senza
rapporto sessuale mediante l'incontro in vitro delle cellule germinali
antecedentemente prelevate dall'uomo e dalla donna. Ma ciò
che è tecnicamente possibile non è
per ciò stesso moralmente ammissibile. La
riflessione razionale sui valori fondamentali della vita e della procreazione
umana è perciò
indispensabile per formulare la valutazione morale a riguardo di tali
interventi della tecnica sull'essere umano fin dai primi stadi del suo
sviluppo.
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