PARTE II
INTERVENTI SULLA PROCREAZIONE UMANA
Per
"procreazione artificiale" o "fecondazione artificiale" si
intendono qui le diverse procedure tecniche volte a ottenere un concepimento
umano in maniera diversa dall'unione sessuale dell'uomo e della donna.
L'Istruzione tratta della fecondazione di un ovulo in provetta (fecondazione in
vitro) e dell'inseminazione artificiale mediante trasferimento, nelle vie
genitali della donna, dello sperma precedentemente raccolto. Un punto preliminare
per la valutazione morale di tali tecniche è
costituito dalla considerazione delle circostanze e delle conseguenze che esse
comportano in ordine al rispetto dovuto all'embrione umano. L'affermarsi della
pratica della fecondazione in vitro ha richiesto innumerevoli fecondazioni e
distruzioni di embrioni umani. Ancora oggi, presuppone abitualmente una
iperovulazione della donna: più ovuli sono prelevati, fecondati e poi
coltivati in vitro per alcuni giorni. Abitualmente non sono trasferiti tutti
nelle vie genitali della donna; alcuni embrioni, chiamati solitamente
"soprannumerari", vengono distrutti o congelati. Fra gli embrioni
impiantati talora alcuni sono sacrificati per diverse ragioni eugenetiche,
economiche o psicologiche. Tale distruzione volontaria di esseri umani o la
loro utilizzazione a scopi diversi, a detrimento della loro integrità
e della loro vita, è contraria alla dottrina già
ricordata a proposito dell'aborto procurato. Il rapporto tra fecondazione in
vitro e eliminazione volontaria di embrioni umani si verifica troppo
frequentemente. Ciò è
significativo: con questi procedimenti, dalle finalità
apparentemente opposte, la vita e la morte vengono sottomesse alle decisioni
dell'uomo, che viene così a costituirsi donatore di vita e di
morte su comando. Questa dinamica di violenza e di dominio può
rimanere non avvertita da parte di quegli stessi che, volendola utilizzare, vi
si assoggettano. I dati di fatto ricordati e la fredda logica che li collega,
devono essere considerati per un giudizio morale sulla FIVET (fecondazione in
vitro e trasferimento dell'embrione): la mentalità
abortiva che l'ha resa possibile, conduce così, lo si
voglia o no, al dominio dell'uomo sulla vita e sulla morte dei suoi simili, che
può portare ad un eugenismo radicale. Tuttavia
abusi del genere non esimono da una approfondita e ulteriore riflessione etica
sulle tecniche di procreazione artificiale considerate in se stesse, astraendo,
per quanto è possibile, dalla distruzione degli
embrioni prodotti in vitro. La presente Istruzione prenderà
in considerazione pertanto in primo luogo i problemi posti dalla fecondazione
artificiale eterologa (II, 1-3) *, e successivamente quelli che sono
collegati con la fecondazione artificiale omologa (II, 4-6) **. Prima
di formulare il giudizio etico su ciascuna di esse, saranno considerati i
principi e i valori che determinano la valutazione morale di ciascuna di queste
procedure.
A.
FECONDAZIONE ARTIFICIALE ETEROLOGA
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