Necessità
della testimonianza ecclesiale
35 La catechesi infine domanda ai
catechisti e a tutta la comunità ecclesiale la testimonianza della fede, unita
a un autentico esempio di vita cristiana e alla disponibilità al sacrificio. In
effetti l’incontro dell’uomo con Cristo non avviene soltanto mediante il sacro
ministero, ma passa anche attraverso la mediazione delle singole persone e
delle comunità, che pertanto sono tenute ad essere testimoni. La mancanza di
questa testimonianza costituisce per gli uditori un ostacolo ad accettare la
parola di Dio.
La catechesi deve necessariamente
appoggiarsi sulla testimonianza della comunità ecclesiale. Essa infatti parla
con più efficacia di quello che esiste ed è vissuto di fatto in modo anche
visibile dalla comunità. Il catechista è in qualche modo l’interprete della
chiesa presso quelli a cui è rivolta la catechesi. Egli legge e insegna a
leggere i segni della fede, di cui il principale è la chiesa stessa. Di qui
appare quanto sia necessario che le comunità ecclesiali, secondo l’insegnamento
della chiesa e guidate dai loro pastori, eliminino o correggano ciò che sfigura
il volto della chiesa e costituisce per gli uomini un ostacolo per la fede.
Compito dei catechisti perciò non
è più solo quello di fare direttamente la catechesi, ma anche di animare la
comunità ecclesiale perché possa compiere la sua missione di testimonianza
autenticamente cristiana. L’azione catechistica pertanto si inserisce in quella
pastorale d’insieme, nella quale tutti i fattori della vita ecclesiale sono tra
loro disposti e collegati in modo organico.
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