L’uomo nuovo
60. Accogliendo lo Spirito di
Cristo, l’uomo inizia con Dio un rapporto di vita assolutamente nuovo e
gratuito. Lo Spirito santo, presente nell’anima, rende il cristiano partecipe
della natura divina, lo unisce intimamente al Padre e a Cristo in una comunione
di vita che neppure la morte può spezzare. Lo Spirito santo sana l’uomo dalle
sue debolezze e dalle sue infermità spirituali; lo libera dalla schiavitù delle
passioni e dell’egoismo, donandogli la forza per osservare la legge divina; lo
arricchisce della fortezza e della speranza; lo illumina sulla via del bene;
gli dà frutti di carità, gioia, pace, pazienza, benignità, bontà, longanimità,
mansuetudine, fedeltà, modestia, continenza, castità. Per questo il cristiano
invoca lo Spirito santo come ospite dell’anima.
La giustificazione dal peccato e
la inabitazione di Dio nell’anima viene chiamata grazia. Quando si dice che un
uomo peccatore è giustificato da Dio, che è vivificato dallo Spirito di Dio,
che possiede in sé la vita di Cristo, oppure che ha la grazia, si usano parole
che, con espressioni diverse, manifestano un’unica e identica realtà, e cioè:
la morte al peccato, la partecipazione alla divinità del Figlio per mezzo dello
Spirito di adozione, l’ingresso nell’intimità della vita trinitaria. L’uomo
della storia della salvezza è l’uomo ordinato alla grazia dell’adozione filiale
e alla vita eterna. L’antropologia cristiana trova nella grazia di Cristo
salvatore la sua ragione costitutiva.
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